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Lo scioglimento inesorabile dei ghiacciai nell’Artico sta facilitando la diffusione nei mari di un virus letale per molte specie acquatiche. In particolare si è registrato un nuovo ceppo del “cimurro delle foche” che sta mietendo vittime tra le colonie di mammiferi marini nell’Oceano Pacifico. Uno studio pubblicato su Scientific Reports rivela che gli agenti patogeni che provocano la malattia si diffondono proprio a partire dallo scioglimento dei ghiacciai a Nord.

La ragioni che sostengono come il virus sia legato alla moria della fauna marina è proprio nella diffusione della malattia, la quale segue il flusso migratorio di alcune specie di foche nel cercare nuovi habitat. Entrando in contatto con altre specie, il patogeno del cimurro si trasmette più facilmente con impatti potenzialmente devastanti a livello mondiale.

 

Artico: lo scioglimento dei ghiacci sta per liberare un virus mortale

Già nel 2002 si è accertato che il cimurro delle foche ha ucciso circa 30.000 capi nell’Atlantico settentrionale, ma i ricercatori hanno individuato l’infezione anche negli anni successivi nel Pacifico settentrionale. Diffondendosi negli ultimi anni attraverso le spaccature dei ghiacciai dell’Artico, il virus ha trovato nuove vie di trasmissione da una specie all’altra, per cui l’epidemia tra i leoni marini e lontre ha trovato larga diffusione anche nelle foche del Pacifico.

Come spiega James Wellehan dell’Università della Florida, i sintomi accertati del cimurro delle foche includono febbre, difficoltà respiratorie e disfunzioni nervose, e se non si farà qualcosa perderemo presto intere specie.

Ora non vorremmo risultare petulanti, ma il movimento di Greta Thunberg ha ragione a protestare contro i cambiamenti del clima. A questo inquinamento aggiungete la pesca eccessiva e la distruzione degli habitat naturali, così che il quadro dell’estinzione delle specie marine è chiaro.

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