Il progetto doveva essere lanciato nel 2021 ma nulla da fare per l’idea della casa americana Dyson, che chiude ufficialmente il suo progetto, nonostante solo pochissimi mesi fa il suo fondatore James Dyson, annunciava delle novità sconvolgenti per questa nuova idea, sopratutto perché la casa americana è ben conosciuta sotto il settore di elettrodomestici casalinghi.

La lettera che chiude un progetto non arrivato alla nascita

Pochi giorni fa, una lettera dello stesso fondatore ha dichiarato con grande sconforto, la chiusura dei due stabilimenti, uno a Singapore e l’altro nel Regno Unito. Dyson annuncia un ritiro prima di vedere alla luce questo progetto ambizioso quanto difficile, vista la concorrenza con la grande Tesla.

La sofferta decisione è legata ai costi e al successivo eventuale sbarco nel settore: “Nonostante sia stato fatto tutto il possibile durante il processo di sviluppo, riteniamo che ad oggi non sussistano le condizioni necessarie per rendere i progetto commercialmente praticabile”, cosi si esprime Dyson. Un paio di anni fa, Dyson aveva sorpreso per l’enorme piano investimenti per oltre 2,5 miliardi di sterline (2,8 miliardi di euro).

Egli, inoltre ha spiegato, di aver tentato con il proprio Board di salvare, ovviamente ad oggi senza alcun successo, di salvare il progetto cercando però invano acquirenti o partner. Tremenda ma sincera, la schiettezza con la quale il fondatore mette a disposizione un ricollocamento all’interno della medesima società per la maggior parte dei dipendenti” promettendo di sostenere in modo equo e con il massimo rispetto chi non possa o non voglia accettare ruoli alternativi a quello attuale.

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