Molti singolari fenomeni naturali hanno interessato il nostro pianeta sin dalla sua nascita. Ancora ci sono moltissime dinamiche che andrebbero chiarite in ogni loro aspetto, e che consentirebbero di avere una conoscenza d’insieme della Terra decisamente superiore a quella attuale. Eppure negli ultimi 100 anni si sono fatti passi da gigante nello svelare i misteri che sembrano celarsi dietro determinati eventi.

Uno dei più interessanti, e senza dubbio meno conosciuti, corrisponde all’inversione del campo magnetico, cui la Terra pare soggetta molto più frequentemente di quanto non si credesse in passato.

A scatenare questo fenomeno, una ciclicità intrinseca nella forza del campo magnetico, che proviene dal centro del nostro pianeta.

Inversione poli magnetici: potenziale minaccia sul lungo termine

A coordinare lo studio che ha portato a questa scoperta, la ricercatrice Yves Gallet dell’università di Parigi e del Cnrs (Centro nazionale francese per la ricerca scientifica).

Per avere prova di questa teoria, sono stati analizzati alcuni frammenti di roccia ritrovati nel letto del fiume Khorbusuonka, nella Siberia nord-orientale. Gli scienziati sono dunque rimasti a bocca aperta quando hanno scoperto che due metalli, componenti di queste rocce, risultavano invertiti rispetto al normale allineamento, che segue appunto il campo magnetico terrestre.

Ma questo non comporterà grossi problemi per l’uomo, che nella sua storia ha già affrontato diverse inversioni di questo genere. Maggiori problemi potrebbero averli i dispositivi elettronici come reti elettriche e satelliti, che dipendono direttamente dal fenomeno dell’elettromagnetismo.

Di fatto, gli scienziati continueranno ad approfondire lo studio per trovare possibili correlazioni con un indebolimento attuale del campo magnetico.

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