L’inversione dei poli magnetici del pianeta Terra sta avvenendo molto più rapidamente del previsto, lo studio di alcuni scienziati ha infatti confermato che presto potremmo assistere ad un cambiamento avvenuto l’ultima volta milioni di anni fa.
La scoperta, pubblicata qualche giorno fa sulla rivista Earth and Planetary Science Letters, ha fatto letteralmente il giro del mondo in pochissimo tempo. La ricerca condotta dall’Università di Parigi e dal Centro nazionale per la ricerca scientifica ha mostrato come in passato si sia assistito all’inversione dei poli magnetici; il tutto è stato possibile con l’analisi dell’orientamento delle particelle di ematite e magnetite, rimaste intrappolate nelle rocce della Siberia.
Poli magnetici: cosa c’è di verso dietro la teoria dell’inversione
“Nel corso degli ultimi 20 milioni di anni“, parla Aldo Winkler uno studioso dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,“le inversioni sono avvenute ogni centinaio di migliaia di anni, con l’ultima oltre 780’000 anni fa. Le motivazioni per cui avvengono non le conosciamo di preciso, ma possiamo solo dire che sono legate a dinamiche esistenti tra il nucleo esterno e il mantello in periodi di bassa intensità del campo stesso”.
Di una cosa siamo certi, l’uomo è sopravvissuto a più di una inversione dei poli, ciò sta a significare che anche se ipoteticamente si dovesse realizzare in tempi relativamente brevi, non porterà all’estinzione di massa. Non ascoltate quindi le teorie che virano verso questa direzione, se la specie umana cesserà di esistere non sarà per colpa del fenomeno discusso nel nostro articolo.