Ryanair Boeing 737 MAXRyanair sembra avere tutta l’intenzione di includere i Boeing 737 MAX quali ammiraglie per i voli commerciali indirizzati al trasporto di persone. Lo comunica l’amministratore delegato della compagnia aerea, Michael O’Leary, che in una recente intervista pare confermare i timori di molti.

Reuters riporta uno stralcio di intervista in cui si fa riferimento ad un’annessione da completarsi tra febbraio e marzo 2020. Dopo gli incidenti aerei cresce la paura per piattaforme di volo che hanno dimostrato una certa inaffidabilità sul piano della sicurezza. Ecco cosa succederà.

 

Boeing 737 MAX in suo da Ryanair tra pochi mesi: volare sarà ancora sicuro?

Come dimenticare gli incidenti aerei i cui protagonisti sono stati i Boeing 737 Max? A testimoniare la scarsa affidabilità dei mezzi ci sono 346 persone morte. Responsabili del fatto i sistemi software MCAS utilizzati per mantenere gli aerei in condizioni di anti stallo. Il controbilanciamento della spinta si è rivelato infruttuoso a causa di sensori danneggiati che hanno riportato valori di lettura errati. Ora si teme per nuovi incidenti dopo la decisione di Ryanair.

La distanza che separa l’accordo tra le due società passa per la FAA – Agenzia per l’aviazione civile statunitense – e per l’intervento della EASA, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea. Si renderanno necessarie delle verifiche di idoneità dei mezzi in volo. Tali controlli saranno più minuziosi rispetto a quelli stabiliti per le attuali flotte di MAX 200 in uso dalla società di volo.

L’AD della società ha detto che nella peggiore delle ipotesi i piani di volo saranno definiti attivi entro gennaio. Più azzeccata e verosimile, comunque, appare l’ipotesi che tutti possa risolversi nei mesi successivi con termine entro il primo trimestre del 2020. L’azienda ha intenzione di prevedere trenta Boeing 737 MAX entro la prossima estate.

Qualcuno ha voluto sbilanciarsi nel chiedere a O’Leary l’ipotesi di un piano B nel caso in cui Boeing non ottenesse il lasciapassare per i permessi di volo. L’amministratore delegato non si è scomposto ed ha risposto che «non c’è nessun piano B».

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