chernobyl

Chernobyl: la centrale nucleare più famosa al mondo e teatro di una tragedia senza eguali è tornata a fare parlare di sé. Da mesi a questa parte, infatti, le attenzioni di molte persone si sono riversate sul luogo in cui, nel 1986, il nocciolo del reattore numero quattro esplose dando vita ad uno dei casi più macchiavellici dell’esistenza umana. Tra segreti e terrore e non saper come reagire ed agire, la popolazione dei piccoli villaggi attorno, in particolare di Pryp’jat‘, si ritrovarono assaltati da una sorte mai sognata o desiderata.

Sebbene per anni di Chernobyl nessuno abbia parlato, cioè non significa che sia stato tutto fermo. Difatti alcuni test, lavori e perlustrazioni sono stati compiuti per poter tenere sotto controllo la zona. Come ben noto, oramai tutti i terreni e i villaggi sono diventati i fantasmi di cioè che una volta erano e, la natura, si sta riappropriando giorno dopo giorno di ciò che l’uomo le aveva tolto.

Chernobyl: nuovi controlli sono stati svolti con i droni

Proprio nell’ultimo periodo, dei nuovi controlli sono stati effettuati attraverso l’uso di nuove tecnologie ossia i droni ed uno strumento a laser denominato Lindar. Grazie a questa nuova tecnica, gli scienziati hanno potuto perlustrare ed esaminare la zona dall’alto, concentrandosi soprattutto nei primi 15 chilometri quadrati che circondano la Centrale di Chernobyl, i quali comprendono anche la rinomata Foresta Rossa.

I dati rilevati e rivelati dal test, però, non possono essere definiti ottimali visto che tali zone risultano ancora altamente radioattive. Che la sopravvivenza nella zona evacuata fosse ritenuta impossibile era noto, ma percentuali così alte di radioattività destabilizzano gli ideali di chiunque.

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