Che si tratti di Tim, Vodafone, Wind o Tre, gli operatori “storici” del nostro Paese hanno il difetto di rendere i propri clienti vulnerabili all’attivazione di abbonamenti non richiesti. Non di rado, infatti, gli utenti si ritrovano con il proprio credito residuo notevolmente ridotto, se non addirittura azzerato, a causa dei trucchetti messi in atto dalle compagnie telefoniche.

Specialmente d’estate, poi, dove si presta minor attenzione al proprio telefono e alle comunicazioni che vi pervengono in generale. Infatti, all’attivazione di questi servizi segue sempre (grazie alle numerose battaglie portate avanti dall’AGCOM) un sms informativo in cui si notifica al cliente la procedura intrapresa. Non di rado, però, questi messaggi vengono ignorati dagli utenti, che si ritrovano così inspiegabilmente a fronteggiare una diminuzione del saldo.

Truffe telefoniche: come gli operatori svuotano il credito residuo

Il peggio è che basta veramente un click ad attivare questi servizi. Gli utenti incappano nel cliccare su un banner pubblicitario o su un link di reindirizzamento, e senza neppure rendersene conto viene loro scalato il credito. A seguito del ricevimento dell’SMS, però, è possibile contattare il servizio clienti del proprio operatore per modificare l’impostazione e annullare l’attivazione, ripristinando il saldo precedente.

Questo però deve avvenire entro le successive 24 ore dall’attivazione. In caso contrario, sarà possibile disattivare il servizio ma non richiedere la restituzione del costo di attivazione all’operatore.

Ad ogni modo, per bloccare definitivamente le attivazioni di questi VAS (Servizi a Valore Aggiunto) è necessario contattare l’operatore e richiedere l’attivazione del Blocco totale dei servizi a pagamento, aggiuntivi rispetto al proprio piano tariffario.

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