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Huawei è sempre stata mal vista negli Stati Uniti, un po’ perché è fortemente legata con il governo cinese, storico nemico della prima potenza al mondo, sia per una lunga serie di accuse di spionaggio. Quest’ultime hanno raggiunto il culmine l’anno scorso quando tutti i capi delle maggiori agenzie di intelligence, per lo meno quello note, hanno puntato il dito contro il colosso cinese. Da allora c’è stato un peggioramento della situazione anche per via della guerra commerciale attualmente in atto..

Le accuse finora sembrano essere state nient’altro che questo, ma delle nuove prove le hanno riportate all’attenzione dei più. Secondo un rapporto del Wall Street Journal alcuni dipendenti del colosso erano attivamente impegnati nel furto di informazioni. Molte delle nuove prove riguardano diversi paesi; non sono direttamente collegati con gli Stati Uniti, ma il tutto può essere usato come un pretesto per continuare la guerra.

 

Huawei e lo spionaggio

Il rapporto indica come i governi di due nazioni africane, Uganda e Zambia, hanno collaborato con i governi locali per spiare i cittadini. Le parole dell’ex segretario della sicurezza interna, Tom Ridge: “Le affermazioni di Huawei di non aver commesso un illecito si stanno esaurendo. Le recenti indagini del Wall Street Journal dimostrano che i dipendenti Huawei hanno svolto un ruolo diretto nell’aiutare i governi a spiare gli oppositori politici. Le accuse che Huawei ha intercettato in modo inappropriato le comunicazioni private sono venute da più fonti diverse e la smentita del gigante cinese delle telecomunicazioni non rende false queste accuse. I tecnici Huawei hanno aiutato i governi africani a spiare gli oppositori politici.”

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FONTEWall Street Journal
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