Chernobyl

E’ passato ormai tanto tempo dal tragico 26 aprile 1986, data in cui avvenne il disastro nucleare di Chernobyl e, nonostante ciò, quest’ultimo resta ancora uno dei posti più radioattivi del nostro pianeta. Come tutti sappiamo l’incidente nucleare ha sconvolto tutte le aeree circostanti trascinando con se morti e malattie anche nei paesi Europei più distanti che, tutt’oggi, non riescono a liberarsi di questo spettro vista la grande quantità di tumori degli ultimi anni.

Per rendere più “sicuro” il sito ed attenuare la diffusione di radiazioni nell’aria, hanno lavorato, e in parte lavorano tutt’ora, oltre 600.000 persone, molte delle quali hanno perso la vita durante la costruzione della cupola contenitiva che avvolge Reattore 4. Nonostante quest’ultima sia stata costruita con 400.000 metri cubi di cemento e con oltre 7200 tonnellate di acciaio, a quanto pare sta iniziando a dare alcuni segni di cedimento e pare essere a rischio crollo. Scopriamo maggiori dettagli.

Chernobyl: la cupola sul Reattore 4 spaventa, va sostituita

L’allarme del crollo arriva dalla società che ha prodotto e che gestisce ad oggi la cupola, la SSE Chernobyl NPP. L’azienda ha infatti mostrato diverse preoccupazioni in merito al “sarcofago” che, a quanto pare, sarebbe ormai prossimo al cedimento. Considerata l’urgenza dell’intervento, quindi, lo scorso 29 Luglio è stato firmato un’accordo importante per lo smantellamento e la ricostruzione della cupola contenititva che dovrà essere completato entro la fine del 2023, con un costo di oltre 78 milioni di dollari.

La sostituzione avverrà quindi a pezzi. Le parti più usurate verranno rimosse e sostituite con altre più resistenti. Durante il processo appare ovvio che una parte di radiazioni ritorni in circolo nell’aria. Ciò spaventa, e non poco, tutti coloro che si trovano nelle vicinanze.

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