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Una delle tasse più odiate da parte degli italiani è proprio il bollo auto, definito anche come “calcolo della tassa regionale automobilistica” per via di alcuni aspetti legati alla sua dipendenza dai governi territoriali regionali. E’ un’imposta che devono pagare tutti coloro che hanno una o più vetture in possesso.

L’importo di tale pagamento annuale viene calcolato in base alla potenza del veicolo e in base a quanto inquina sull’ambiente. Facciamo un esempio: una Mercedes GLC 3.0 ha un importo più alto di una Peugeot 206+, per via della potenza più alta del motore dell’auto tedesca. Tuttavia il secondo parametro incide in egual modo nel pagamento del bollo: una Fiat Punto del 2003 con motore 1.1 a benzina Euro4 ha un importo sul bollo maggiore di una Opel Corsa 1.2 a GPL Euro 6. Inoltre il prezzo della tassa varia di regione in regione.

Per sapere quanto si dovrà pagare basta cliccare sul sito dell’ACI o dell’Agenzia delle Entrate e la si può pagare ovunque. Infatti ci si può recare alle poste o nelle tabaccherie, oppure ancora online o presso l’ACI o un’agenzia di pratiche automobilistiche.

Il pagamento del bollo auto per chi acquista un’automobile nuova, viene effettuato entro il primo mese da quando la vettura viene immatricolata. Invece l’esenzione colpisce chi vende, demolisce l’auto o subisce un furto, oppure ancora se ha un’auto a GPL, a metano o ibrida. Ovviamente chi è invalido avrà l’esenzione della famosa tassa.

Bollo auto: quando potremo dirgli “addio”?

Le Regioni avranno piena autonomia nella decisione dell’abolizione del bollo auto. Potranno aumentare l’importo, diminuirlo o abolire del tutto l’odiata tassa. Tuttavia, nonostante la Corte Costituzionale abbia dato maggiore potere alle singole autonomie locali, non ha mai dichiarato di voler avvallare una proposta di abolizione, considerando le ingenti quantità di denaro che porta nelle casse statali.

FONTEquattroruote.it
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