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Per il Galaxy Fold fin qui non è stato affatto facile e questo è dovuto in buona parte dalla smania di Samsung di fare uscire il dispositivo in fretta e furia. L’idea era battere sul tempo la concorrente Huawei che in questo momento in realtà ha altro a cui pensare. Per stessa ammissione del CEO del colosso il prodotto ha subito un’accelerazione la quale è finita per causare tutti i problemi di cui siamo a conoscenza. Per dire, sono passati ormai più di due mesi e non si conosce ancora il destino di tale dispositivo.

Detto questo, nel frattempo è comparso un altro contrattempo che per noi in realtà risulta nuovo, ma che difficilmente Samsung non se l’aspettava. Proprio quest’oggi, il 4 luglio, per il Giappone è un giorno importante: non deve più pagare per le azioni commesse durante la seconda guerra mondiale. Come detto in un paio di articoli due giorni fa, per tali azioni era stata costretta ad esportare dei materiali chiave nella produzione di parti elettroniche. Tra questi elementi ce n’era uno particolare ovvero il poliimmide di fluoro.

Samsung Galaxy Fold e la protezione del display

Questo materiale viene usato per la creazione di una pellicola trasparente diversa da quelle che si usano normalmente sugli smartphone. La sua capacità è di poter essere attaccata allo schermo OLED e venir piegata senza problemi; uno dei problemi che sono comparsi era dovuto agli individui che hanno cercato di togliere la pellicola dagli schermi causando dei danni. In ogni caso il poliimmide di fluoro viene prodotto praticamente per il 90% dal Giappone e senza un accordo con il governo stesso difficilmente Samsung potrà mettere le mani su queste pellicole.

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