come spiare il whatsapp di un altro utente

Vi siete mai chiesti se fosse possibile spiare il WhatsApp di qualcuno? Se la risposta a questa domanda è un bel “” allora vi trovate nel posto giusto. Tra le ricerche più effettuate online, senza ombra di dubbio, non mancano frasi chiave come “spiare messaggi” e “spiare telefono” e ciò non fa altro che confermare la teoria che sì, un po’ di ficcanaso in giro ce ne sono! Sebbene leggere le conversazioni di altri utenti, senza il loro consenso, non sia etico, dobbiamo informare tutti quanti che sì: purtroppo un metodo esiste.

WhatsApp: spiare i messaggi di un altro utente è possibile, ma non facile

Mettere il naso nel telefono di un altro utente non è un’operazione semplice e soprattutto non è legale: effettuare una di queste operazioni è una vera e propria violazione della privacy. A tal proposito, quindi, non ci assumiamo alcuna responsabilità circa l’uso che verrà fatto dell’articolo qui presente. 

Esistono diversi metodi con cui portare a termine questa operazione, ma tra le soluzioni più adottate esistono le app-spia. Cosa sono? Semplici applicazioni che tracciano tutte le attività della vittima come frasi e parole digitate sulla tastiera. Esistono diverse varianti di queste applicazioni, le più funzionali, ovviamente, sono anche le più costose e a discapito di quanto si possa pensare, non tutte richiedono una conoscenza tecnica elevata. Tra le più note troviamo ikeymonitor che ha un costo di più di venti dollari al mese.

Essendo completamente invisibili agli occhi delle vittime, queste app-spia possono essere un mezzo opportuno. Eccezione fatta nel caso in cui l’utente abbia installato sul proprio smartphone un’applicazione del calibro di Qustodio (scarica qui su Android/ iOS) che rivelano eventuali soprusi in atto sul proprio smartphone.

Una seconda soluzione per spiare il WhatsApp di un altro utente è racchiusa nelle applicazioni come WhatsAgent (scarica qui per Android/iOS). Questa alternativa non consente di spiare i messaggi, ma permette di sapere quando la vittima si collega su Whatsapp; in poche parole monitora gli accessi degli utenti. Anche questa soluzione non è gratuita, ma ha un costo di 7 euro alla settimana.

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