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Il phishing rimane uno degli strumenti più utili nell’arsenale dei criminali informatici. Una nuova ricerca di Valimail ha rivelato che almeno 3,4 miliardi di e-mail false vengono inviate in tutto il mondo ogni giorno.

L’ultimo rapporto trimestrale della compagnia, Email Fraud Landscape per Spring 2019, mostra che la rappresentazione delle e-mail rappresenta l’1,2% di tutte le e-mail inviate durante il primo trimestre 2019. Anche se inferiore al tasso dell’1,6 percento rilevato da Valimail nel secondo trimestre 2018, rappresenta ancora un enorme quantità di messaggi falsi.

Le Email di Pishing costituiscono la principale fonte di attacchi informatici

Il CEO e co-fondatore di Valimail Alexander García-Tobar ha fornito ulteriori informazioni sui risultati della relazione, dicendo:

“È chiaro che le email false di hacker, phisher e altri criminali informatici costituiscono la principale fonte di attacchi informatici. Poiché sempre più aziende riconoscono e rispondono alle vulnerabilità della posta elettronica, ci aspettiamo che le organizzazioni continuino a implementare tecnologie di autenticazione.

Il fatto è che troppi aggressori stanno usando la rappresentazione per superare le difese e-mail esistenti. È necessario un solido approccio all’identificazione e all’autenticazione del mittente per rendere l’e-mail più affidabile, una volta per tutte. “

Il rapporto di Valimail non è una cattiva notizia, dato che il numero di domini che implementano DMARC continua a crescere con più di 740.000 domini abilitati. L’adozione dell’autenticazione tramite e-mail sta accelerando in molti settori, anche se in alcune categorie l’utilizzo di DMARC supera abbondantemente il 50%.

Mentre l’adozione potrebbe essere in aumento, Valimail ha riscontrato che l’applicazione è ancora in ritardo. Dei domini che implementano DMARC, solo il 20% circa lo ha effettivamente configurato per una politica di quarantena o di rifiuto.

L’azienda ha anche rilevato che solo il governo USA e i giganti tecnologici statunitensi hanno tassi di protezione più elevati rispettivamente al 72% e al 24% dei domini.

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