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Qualcuno sta ipotizzando che sugli smartphone vengono spiate le nostre conversazioni telefoniche, per poi utilizzare i dati estrapolati per propinarci offerte commerciali personalizzate. In realtà non è assolutamente vero che siamo spiati, e ve lo diciamo con sicurezza perché non serve una telefonata per sapere chi siete, cosa vi piace e quali sono gli argomenti di cui parlate spesso. Basta ciò che fate su internet. Dunque, vi state chiedendo ancora come sia possibile ricevere quella pubblicità così dedicata?

Alcuni tecnici fuoriusciti da Google hanno confermato che esiste un sistema totalmente informatico che raccoglie tutti i dati sugli utenti. Ciò accade semplicemente navigando sul web, senza contare che tutti noi abbiamo una sorta di “me stesso digitale” (chiamatelo se volete avatar) su cui modelliamo usi e abitudini di ciò che del web facciamo.

Smartphone: ecco come creano la pubblicità sui nostri gusti

Dunque, non vi preoccupate di essere spiati, poiché avete già fornito più o meno consapevolmente tutti dati che servono per capire i vostri gusti, idee, opinioni e abitudini. Per ricevere una pubblicità personalizzata basta un click, like, una ricerca su Google, oppure il tempo di permanenza su un sito e su una pagina. Tutte operazioni che lasciano una traccia di voi stessi, o almeno del vostro avatar.

E vi diciamo di più, secondo alcuni studi sociologici, siamo molto più veritieri sul web piuttosto che nelle relazioni interpersonali in cui tendiamo a mentire, adattare le proprie opinioni e adeguarci al contesto. Di fronte allo schermo del vostro computer ci sentiamo più rilassati, scegliendo di volta in volta il modo migliore per costruire la versione del sé che più ci rappresenta.

E le multinazionali dei dati vogliono questo da noi, ovvero tutto ciò che siamo.

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