Facebook è un colabrodo

Ancora problemi di privacy per Facebook. Sarebbero circa 540 milioni i record violati e lasciati alla mercé di internet. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’azienda di sicurezza UpGuard ha scoperto che la piattaforma digitale di Città del Messico Cultura Colectiva avrebbe memorizzato senza protezione dati di 540 milioni di utenti Facebook.

Dati archiviati all’interno di un archivio da 146 GB salvato in un server cloud di Amazon. Hassan Metwalley, CEO di Ermes Cyber Security dichiara “ancora una volta un data breach colossale ci dimostra che troppo poco viene fatto per proteggere i dati degli utenti”.

 

Facebook, ancora problemi di sicurezza: esposti i dati di mezzo miliardo di utenti

Ad un anno da Cambridge Analytica, una simile catastrofe mostra come, soprattutto il mondo dei social network sia lontano dall’essere sicuro, mettendo in pericolo i dati di privati ma anche quelli delle aziende, direttamente o indirettamente. Il database di Cultura Colectiva contiene numeri identificativi, commenti, reazioni e nomi usati per l’account.

Questi sono tutti dati, specifica Hassan Metwalley, che ora potrebbero essere utilizzati anche dagli hacker per inviare mail di phishing targettizzate (chiamate in gergo “Spear Phishing”), quindi cucite sull’utente stesso, sui suoi interessi, esperienze passate, connessioni familiari”.

Il phishing consiste nell’invio da parte di hacker e malintenzionati di comunicazioni fraudolente atte a sottrarre dati sensibili o denaro, e avviene nella maggior parte dei casi tramite l’invio di messaggi di posta elettronica o SMS che simulano comunicazioni da parte di enti, istituti bancari o provider noti all’utente per invitarlo ad aprire un collegamento.

Gli attacchi di phishing mirato possono avere percentuali di successo dieci volte maggiori rispetto a quelli non personalizzati.

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