Gli smartphone fanno parte della vita di ogni persona e sempre di più ci si sta accorgendo che si passano anche fin troppo ore in compagnia di questi terminali. Grazie alle ultime introduzioni sui sistemi operativi Android e iOS, il conteggio delle ore che si passano davanti ad uno schermo è diventato reale ed osservabile in ogni suo particolare.

Sebbene il tempo dedicato agli smartphone sia una scelta individuale e libera, questa dovrebbe esser compiuta sapendo anche i potenziali rischi che comprende. Ebbene, spesso si sente parlare di radiazioni provenienti dai telefoni e ci si chiede se ci sia del complotto dietro, ma la realtà dei fatti è tutt’altra.

Radiazioni smartphone: cosa provocano, come vengono misurate, come evitarle

Le Radiazioni emesse dagli smartphone non sono solo teorie, ma sono fenomeni scientificamente provati. Infatti, numerose analisi hanno rivelato che ogni telefono emette delle radiazioni in fase di chiamata, ad esempio o di ricerca di segnale. Sebbene esse siano veritiere, non si deve però sconfinare nell’ambito delle fake news. Le radiazioni possono provocare dei danni minori al corpo umano, ma questi non degenerano in tumori. A tal proposito l’AIRC ha redatto un vero e proprio documento consultabile a questo link.

Tornando a parlare dei danni, le radiazioni emesse dagli smartphone si manifestano in onde a radiofrequenza. Queste, essendo di tipo non ionizzato, non provocano mutazioni genetiche del DNA, ma possono provocare il surriscaldamento dei tessuti. Per questo motivo, l’Unione Europea ha stabilito che i modelli di smartphone con un valore SAR (tasso d’assorbimento specifico) minore di 2watt/kg non provocano danni.

Pare ovvio, quindi, che tutti i modelli di telefono in commercio debbano rispettare questo standard affinché possano essere venduti ed utilizzati dagli utenti. In ogni caso, per trasparenza, chiunque fosse interessato ad eliminare del tutto il rischio ha a disposizione due soluzioni:

  1. usare delle cuffiette in fase di chiamata per eliminare la vicinanza del corpo umano all’antenna dello smartphone;
  2. non riporre lo smartphone in tasche vicino zone sensibili.
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