L’Unione Europea ha finalmente trovato un accordo – seppur sofferto – sulla riforma del copyright. Stando a quanto riferito dal popolare tedesco Axel Voss, relatore per l’Europarlamento, tale accordo viaggia lungo una “linea sottile dove, anche se ognuno è scontento per qualcosa, tutti si sono potuti trovare d’accordo“.

Riforma copyright: raggiunto un sofferto accordo nell’Unione europea

La riforma, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione UE Andrus Ansip, darà reali benefici per tutti: verranno garantiti i diritti degli utenti, i creatori saranno remunerati equamente e le diverse piattaforme disporranno di regole ben chiare. In altre parole, ha evidenziato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, tutti i creatori che alimentano il mondo di Internet, e quindi scrittori, musicisti, attori, giornalisti, o comunque tutti coloro che si occupano della creazione di materiale audiovisivo, avranno diritto ad una giusta remunerazione dai giganti del web, Google, Facebook e Youtube in primis.

Per quanto riguarda l’art. 11 della riforma, in merito al riutilizzo, da parte delle piattaforme online, del materiale pubblicato dagli editori, è stato stabilito che parole individuali o brevissimi estratti di articoli di stampa verranno esentati dal copyright. Non ci sarà, dunque, la tanto temuta tassa sui link. Google, addirittura, aveva annunciato l’intenzione di non rendere più disponibile il servizio di News in Europa, nel caso in cui la Direttiva avesse effettivamente imposto il pagamento delle schede che vengono mostrate quando si effettua una ricerca direttamente dal motore di ricerca. I giornalisti, inoltre, beneficeranno di introiti maggiori grazie agli accordi che verranno stretti tra piattaforme online ed editori.

Passando, poi, all’art. 13, l’accordo vuole che le piattaforme più piccole (dove per piccole s’intendono tutte quelle piattaforme che esistono da meno di 3 anni, che non abbiano superato i 5 milioni di visitatori unici e con un fatturato annuo inferiore a dieci milioni di euro) verranno esentate dagli obblighi sui materiali protetti da copyright. Al contrario, i big del web come YouTube, saranno i responsabili per i materiali caricati dagli utenti senza autorizzazione, e dovranno provvedere rapidamente alla rimozione dei contenuti che presentano materiale protetto da copyright. Infine, non verrà applicato il copyright ai meme, ai gif, al diritto di satira, di parodia e di citazione, alle enciclopedie online, così come ai materiali didattici ed alle opere i cui diritti sono scaduti.

Articolo precedenteApple lancerà il servizio di news in abbonamento “Netflix for News”
Articolo successivoBug consente l’hacking e il controllo remoto dello scooter elettrico Xiaomi