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Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha licenziato il suo ambasciatore cinese, John McCallum, dopo i commenti di quest’ultimo riguardo al controverso arresto di un dirigente di Huawei a dicembre, affermando di avere un valido argomento per opporsi all’estradizione.

A dicembre, le autorità canadesi hanno arrestato il CFO di HUAWEI (e figlia del fondatore della società), Meng Wanzhou, che ha fatto anche parte del consiglio di amministrazione di una società di Hong Kong, Skycom. Quella compagnia avrebbe fatto affari con l’Iran, e i pubblici ministeri dicono che, poiché Huawei ha intrattenuto rapporti commerciali con banche statunitensi, ha violato le sanzioni statunitensi contro il paese. A Meng è stata concessa la libertà su cauzione in un tribunale canadese poco dopo il suo arresto, ed al momento si trova nella Columbia Britannica mentre gli Stati Uniti tentano di presentare una denuncia per cui dovrebbe essere estradata.

 

Come si evolverà il caso

All’inizio di questa settimana, McCallum ha detto in una conferenza stampa che Mengha alcune forti argomentazioni che può portare davanti ad un giudice” se si tratta di opporsi alla sua estradizione, citando dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la natura delle sanzioni. McCallum ha tentato di riprendere le dichiarazioni, e ha detto al Toronto Star che se gli Stati Uniti dovessero abbandonare la richiesta di estradizione, “sarebbe fantastico per il Canada“.

Le sue parole hanno suggerito che gli arresti furono motivati ​​politicamente e hanno causato notevoli mal di testa per il suo governo, dal momento che i critici lo hanno accusato di interferire nel caso. Ma l’arresto iniziale ha raffreddato i rapporti tra Canada e Cina, che hanno arrestato due cittadini canadesi poco quello di Meng. La scadenza per le autorità statunitensi per presentare la loro richiesta di estradizione arriverà questa settimana, il 30 gennaio.

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