WhatsAppTelegramLa grandissima diffusione delle applicazioni di messaggistica istantanea, come WhatsApp e Telegram, ha con il tempo portato gli utenti ad abbandonare definitivamente l’utilizzo degli SMS per l’invio e la ricezione di comunicazioni con tutti gli altri utenti in possesso di uno smartphone.

La storia di quest’ultimi non può in nessun modo essere dimenticata, fondati nel lontano 1984-1985 da un ingegnere Nokia e da un consorzio GSM, inizialmente non risultarono essere ben accetti o compresi dalla popolazione dell’epoca.

Il motivo risiedeva sopratutto nella difficoltà, per l’epoca, di scrivere un messaggio di testo con i cellulari degli anni ’90 o dei primi anni ‘2000. Non essendo ancora presente il T9, pensare di scrivere l’SMS premendo tante volte un tasto per ricavare anche solo una lettera, era un’operazione davvero stancante e controproducente.

 

SMS: la loro storia fa dimenticare WhatsApp e Telegram

L’amatissimo T9 arrivò ufficialmente nel 2012, anno che diede davvero una svolta alla diffusione degli SMS nel mondo, grazie proprio alla presenza di uno strumento che facilitasse la digitazione (o previsione) delle parole, limitando così le difficoltà dell’utente finale.

Al giorno d’oggi molti di noi potrebbero pensare di assistere ad un calo fisiologico degli SMS, ma si sbaglierebbero di grosso. Siamo perfettamente consapevoli che la maggior parte di noi utilizzi giornalmente applicazioni di messaggistica istantanea (vedasi Telegram o WhatsApp) per inviare messaggi ai propri amici, ancora oggi, tuttavia, le comunicazioni aziendali o i dialoghi di lavoro avvengono tramite mail SMS.

In campo business quest’ultimi si stanno rivelando ancora il mezzo di comunicazione più utilizzato e valido al mondo (senza dimenticare, ad esempio, anche gli antifurti per casa o ufficio); settori in cui difficilmente le suddette app riusciranno mai davvero a mettere piede, almeno così sembra.

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