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Il tribunale distrettuale di Amsterdam ha costretto Google a rimuovere i risultati della ricerca relativi ad un chirurgo olandese, riferisce The Guardian. La sospensione stabilisce che per un periodo di tempo il medico non potrà più esercitare questa professione, decisione che è stata successivamente ridotta a una sospensione condizionale in appello, ma alcune informazioni obsolete sono ancora presenti nei risultati di ricerca di Google. Si ritiene secondo le analisi che queste info sono rimaste sul web per quasi cinque anni. L’UE ha deciso quindi dii stabilire per la prima volta il “diritto all’oblio“.

La questione riguardava soprattutto i link riportati su un sito web che conteneva una lista nera non ufficiale di medici sospesi. In precedenza al chirurgo olandese in questione gli fu sospesa la licenza medica, ma in seguito fu modificata la decisione passando ad una sospensione condizionale (il che significa che poteva ancora esercitare) dopo un appello vinto in tribunale. Il giudice ha contestato il modo in cui i risultati di ricerca di Google restituivano informazioni errate o comunque non aggiornate , come questo sito non ufficiale che implementava una lista nera di candidati da evitare.

Le società hanno punti di vista differenti

Autoritait Persoonsgegevens, Google e il garante la privacy dei dati, hanno inizialmente respinto la richiesta sostenendo che la quelle informazioni fossero ancora rilevanti, ma questa decisione è stata annullata lo scorso luglio dalla corte distrettuale. Da allora, l’avvocato del chirurgo ha chiesto la rimozione di altri 15 medici da questa lista nera.

Il “diritto all’oblio” dell’UE è stato stabilito per la prima volta a maggio 2014 e da allora ha portato alla rimozione di oltre un milione di URL dai risultati di ricerca di Google. Google classifica la maggior parte dei collegamenti rimossi come appartenenti a siti “vari“, ma secondo il rapporto sulla trasparenza di ottobre 2018, quasi il 19% proviene da siti di notizie, il 17,3% da siti di directory e l’11,6% da social media. Facebook è il sito più popolare con 20.000 dei suoi URL rimossi dal 2014.

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