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I sensori d’impronte digitali in-display sono stati implementati da diverse compagnie, soprattutto quelle cinesi e tra quest’ultime c’è Xiaomi. Il produttore famoso per i suoi altamente concorrenziali non è stata tra le più veloci ad affidarsi a tale tecnologia e nel farlo è stato circoscritto solo ad alcune varianti del Mi 8. Uno dei motivi per questa strategia è che era in cantiere un nuovo tipo di scanner di questo il cui funzionamento è stato mostrato in un video pubblicato dal presidente stesso di Xiaomi.

La tecnologia viene mostrata attraverso un semplice prototipo il cui sensore d’impronte digitale riesce a ricoprire un’area di attivazione di ben 25 x 50 mm. Posizionando il dito con l’impronta registrata in qualche parte dell’area preposta lo schermo si sbloccherà normalmente. Il vantaggio è ovvio che riguarda al fatto di avere un‘area più grande su cui agire e non essere limitato ad una ristretta zona.

 

La tecnologia di Xiaomi e quella delle altre compagnie

Come detto diversi produttori cinesi sono impegnati nello sviluppo di questi particolari sensori. Un’altra compagnia intenzionata a creare un sistema più efficace è Vivo e una dimostrazione era stata fatta con un dispositivo chiamato Apex il quale però non è stato poi implementato nei successivi dispositivi.

A seguire troviamo Oppo, il che non è esattamente una sorpresa visto che fa parte di un gruppo di società insieme proprio a Vivo e anche OnePlus. La volontà di quest’ultima è di introdurre dei sensori che si rifletteranno con area di utilizzo ben 15 volte più grande rispetto a quelli attuali. In ogni caso a breve vedremo la soluzione ad ultrasuoni di Samsung.

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