Questo articolo vuole proporsi come una semplice guida – soprattutto per gli utenti alle prime armi – alla scoperta di Android, il sistema operativo di casa Google progettato inizialmente e principalmente per smartphone e tablet, per poi spopolare anche nel mondo degli smartwatch, delle smart TV, degli smartglass e delle automobili.

Che cosa è Android?

Android è un sistema operativo sviluppato da Google e lanciato per la prima volta nel 2008. Basato su kernel Linux, Android segue il modello di sviluppo open source, e che quindi offre all’utente una vasta libertà di utilizzo ed una grande flessibilità declinata soprattutto nei termini di progettazione e rilascio di software ad esso dedicati. Il sistema operativo di casa Google risulta oggi essere stato adottato da diverse quanto importanti aziende produttrici di smartphone, quali Samsung, Pixel, Xiaomi, Huawei, HTC ed LG in primis, e non a caso nell’aprile 2017 Android controllava l’oltre 60% del mercato.

Evolutosi piuttosto rapidamente nel corso degli anni, Android ha oggi raggiunto la versione 9 Pie, rilasciata ufficialmente ad agosto dello scorso anno e in attesa di essere ricevuta entro, e non oltre, la fine di quest’anno su tutti i dispositivi compatibili (clicca qui per verificare se il tuo dispositivo è compatibile con Android 9 Pie).

Com’è fatto e come funziona Android: Lockscreen, Homescreen e App drawer

Qualsiasi dispositivo Android, fatta eccezione per alcuni casi particolari, presentano tre elementi principali: la lockscreen, la homescreen e l’app drawer.

  • La lockscreen è la schermata di blocco del dispositivo. Il suo scopo è quello di tenere, appunto, bloccato il dispositivo nell’attesa di ricevere istruzioni ed evitare così l’avvio accidentale di applicazioni, chiamate o quant’altro. Per accedere alle funzionalità del dispositivo, dunque, è necessario sbloccarne la lockscreen. Ciò può avvenire, per esempio, digitando un codice o una password, una sequenza di tratti, oppure tramite il sorriso o le proprie impronte digitali. A partire dalla lockscreen, è possibile accedere ad alcune funzionalità come il Google Search o l’app Fotocamera. Una volta sbloccata la lockscreen, si passa dunque alla homescreen del dispositivo.

  • La homescreen può essere pensata come il desktop dello smartphone. Questa, infatti, altro non è che uno spazio molto ampio costituito da un numero di pagine personalizzabile e sfogliabile grazie al tocco delle dita. La homescreen ospita sia i collegamenti rapidi con le applicazioni installate sul proprio dispositivo, le icone, appunto, in modo tale da facilitare e velocizzare l’avvio delle applicazioni e degli strumenti più utilizzati, ed i widgets, applicazioni dalle piccole dimensioni che possono essere posizionate a proprio piacimento tra le pagine della homescreen. Esempi di widgets sono il meteo, l’orologio, il calendario, le notizie del giorno, la batteria, la torcia, e così via. In alcuni dispositivi, poi, se dalla schermata principale si effettua uno swipe verso sinistra, si verrà rimandati a Google Now, l’assistente virtuale di Google che potrà svolgere le istruzioni ricevute dall’utente.

  • L’app drawer, invece, raggruppa tutte le applicazioni installate sul dispositivo, ed è possibile accedervi mediante l’apposita icona presente nella homescreen. Al suo interno si trova anche l’area impostazioni del dispositivo grazie al quale poter configurare lo smartphone.

Com’è fatto e come funziona Android: Material Design e Play Store

Con Material Design viene definito lo stile grafico adottato da Android, uno stile divenuto ormai inconfondibile per il suo minimalismo e per i suoi grossi pannelli bianchi che enfatizzano la vivacità dei colori delle icone delle applicazioni. Elemento probabilmente più interessante del Material Design è il menù a tendina – o altrimenti tendina delle notifiche – che, una volta attivato trascinando il dito dall’estremità superiore a quella inferiore dello schermo, mostrerà tutte le notifiche ricevute. Ripetendo nuovamente lo swipe, si passerà invece al pannello dei toggle rapidi, ovvero il pannello dedicato ad una serie di interruttori che permetteranno di abilitare o disabilitare velocemente alcune funzioni dello smartphone.

Passando al Play Store, con ciò si fa riferimento allo store ufficiale di Google dal quale scaricare le applicazioni sul proprio dispositivo. In via preventiva, occorre comunque precisare che il Google Play non è l’unico store dal quale effettuare il download di giochi e applicazioni: esistono, infatti, diverse alternative (tra l’altro è anche possibile installare nuove app senza che queste vengano necessariamente scaricate da uno store) come F-Droid, Aptoide e Uptodown, giusto per citarne alcune, ma il Play Store garantisce comunque una maggiore sicurezza e protezione da virus. Per poter utilizzare lo store di Google è necessario accedervi mediante il proprio account Google ed associarvi una carta di credito – operazione imprescindibile, anche se non si è intenzionati al download di app a pagamento.

Una volta acquistata e scaricata, l’applicazione verrà mostrata nell’app drawer, e può essere spostata sulla homescreen del proprio dispositivo semplicemente tenendo premuto a lungo sulla sua icona per poi posizionarla dove si vuole. Terminiamo col dire che, purtroppo, non tutte le applicazioni presenti nello store possono essere scaricate da un qualsiasi dispositivo, ma solo da quelli che ne supportino il funzionamento.

Perché scegliere Android?

Android è la soluzione perfetta per chi vuole conferire al proprio dispositivo uno stile inconfondibile ed estremamente personale. Il sistema operativo di Google, infatti, offre al suo utente un’ampissima possibilità di personalizzazione a partire dal launcher (è infatti possibile scaricare e installare launcher alternativi e personalizzarli a proprio piacimento), dallo sfondo e dai widgets, nonché la possibilità di ricorrere a temi o comunque, per gli utenti più esperti, la possibilità di modificare più a fondo il sistema. Inoltre, proprio perché installato su diversi dispositivi, è possibile acquistare anche smartphone a basso costo senza però dover necessariamente rinunciare alla stabilità e alle potenzialità di Android.

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