Spesso, quando si scaricano applicazioni sul proprio smartphone, si tende a non considerare la grande mole di informazioni riservate che l’utente cede in cambio del servizio offerto. Informazioni che possono anche riguardare dati relativi alla geolocalizzazione dell’utente, i quali vengono poi catturati dalle società e rivenduti ad altre aziende per poter, ad esempio, offrire pubblicità o servizi mirati ad ogni singola persona.

Ad indagare sul tema è stato questa volta Motherboard, il quale nella sua inchiesta si è in particolar modo soffermato su come alcune aziende operanti nel settore della telefonia abbiano in realtà ceduto in cambio di pochi dollari informazioni relative alla geolocalizzazione dei propri clienti a privati cittadini o ad aziende.

Geolocalizzazione: le aziende possono spiare la posizione dello smartphone di una persona

L’inchiesta condotta da Motherboard si è concentrata sull’attività di aziende americane quali AT&T, T-Mobile e Sprint. Secondo quanto riportato da Motherboard, le aziende avrebbero venduto i dati dei propri clienti a società aggregatrici di informazioni relative alla localizzazione dei dispositivi, innescando così un meccanismo a catena senza fine. Anche questi aggregatori, infatti possono a loro volta rivendere le informazioni ottenute ad altre società per poi essere utilizzati a fini commerciali, o ancora possono venderli ai cosiddetti cacciatori di taglie, specialisti del settore che rivenderanno poi i dati ai diretti interessati.

Ciò significa che, potenzialmente, chiunque può riuscire a spiare la posizione esatta di un determinato dispositivo (e dunque persona) in cambio di una manciata di spiccioli, anche malintenzionati che potranno in questo modo avere facile accesso alla posizione della propria vittima. Lo stesso Motherboard ha dichiarato di aver pagato poco più di cento dollari per ottenere la posizione di un determinato dispositivo, e di essere riuscito ad appropriarsi di una vero e proprio tariffario dei costi di MicroBilt, una delle tante società che mette a disposizione dei clienti degli strumenti attraverso i quali risalire alla posizione di un dispositivo.

 

Articolo precedenteCall center: Tim, Wind, Tre e Vodafone denunciano truffe ai danni dei clienti
Articolo successivoVodafone Happy Friday: scopriamo insieme i regali di oggi 11 Gennaio 2018