Mentre ci si prepara al debutto mondiale delle reti di quinta generazione, il cui anno di lancio ufficiale dovrebbe essere il 2020, i clienti dei principali operatori che operano nel settore della telefonia fissa e mobile in Italia, Vodafone, Tim, Wind-3 e Iliad, navigano in Internet appoggiandosi alle rete 4G.

Eppure, questo protocollo di comunicazione non sembra essere poi così sicuro, anzi. Alcuni ricercatori americani hanno in realtà individuato delle falle che metterebbero in rischio la privacy e la sicurezza di tutti gli utenti.

4G di Vodafone, Tim, Wind-3 e Iliad: utenti in pericolo, dati rubati e conti bancari a rischio

Tutto è emerso da alcuni studi effettuati da un gruppo di ricercatori del Pardue and Lowa University, negli Stati Uniti: la rete 4G di Vodafone, Tim, Wind-3 e Iliad non è sicura. Sono infatti state rilevate falle nel protocollo di sicurezza e trasmissione del 4G che renderebbero la rete vulnerabile ad attacchi hacker, mettendo dunque a rischio la privacy e la sicurezza di tutti gli utenti, i cui dati e informazioni sensibili potrebbero essere copiati e utilizzati dai malintenzionati.

I ricercatori, nel corso dell’indagine hanno utilizzato uno strumento denominato LTEInspector, e attraverso un algoritmo hanno poi volutamente forzato i sistemi di sicurezza del 4G, riuscendo a violarne i codici senza troppi intoppi. E’ questa un’azione che potrebbe essere facilmente compiuta da un qualsiasi hacker esperto; quest’ultimo, superando i blocchi di sicurezza, potrebbe riuscire a spiare i dispositivi di milioni e milioni di persone e appropriarsi dei dati degli utenti. Potrebbe spiare conversazioni telefoniche, chat di WhatsApp, Facebook e Telegram, nonché le attività svolte in Internet. Potrebbe aver catturato informazioni relative a conti bancari, o addirittura potrebbe aver clonato il numero telefonico per poi utilizzarlo ad insaputa dell’utente, anche per compiere operazioni criminali.

Insomma, la privacy dei clienti Vodafone, Tim, Wind-3 e Iliad che utilizzano il 4G per navigare in Internet sarebbe davvero a rischio. Anche se per il momento gli operatori telefonici sembrano non aver fatto nulla per cercare di risolvere il problema, suggeriamo di passare alla navigazione 3G nell’attesa che chi di dovere assuma provvedimenti.

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