Abbonamenti non richiesti

La telefonia mobile cambierà volto con il 5G ma soffrirà sempre di alcune pratiche poco amichevoli per estorcere denaro dai loro clienti. Gli utenti di tutti i principali operatori telefonici denunciano ancora la sparizione del loro credito residuo senza motivazioni apparenti. Che siano abbonati a Tim, Wind, Tre o Vodafone, ma nessuno poteva immaginare di subire ancora dei salassi da abbonamenti telefonici non richiesti attivati sulla SIM.

Questi servizi a canone settimanale si attivano spesso in automatico, soprattutto quando navigate su pagine web dall’alto contenuto di pubblicità e popup dal vostro smartphone. Vi basta toccare un punto sbagliato del display e sarete preda di questi servizi a pagamento. Il più delle volte sono abbonamenti inerenti il sito che avete visitato ma, spesso, possono appartenere a categorie diverse: dai giochi, oroscopi, consigli di cucina alle classiche e intramontabili suonerie.

Abbonamenti non richiesti: come evitarli

Il problema insito in tali abbonamenti è scoprire la loro presenza che incombe sul vostro credito. Normalmente l’utenza viene avvisata via SMS dell’avvenuto addebito ma, può succedere, che tale informazione non venga trasmessa subito. Se il vostro piano tariffario smette di funzionare, sappiate che l’anomalia può derivare dallo svuotamento del vostro credito sulla SIM ad opera di abbonamento truffa.

Tutti questi servizi non autorizzati possono prelevare denaro dalla SIM grazie a MobilePay, la piattaforma nata per facilitare i micro pagamenti digitali. Realizzata dagli stessi Fastweb, Poste Mobile, TIM, 3 Italia, Vodafone e Wind, questo strumento è ora di metterlo a tacere.

Per farlo, chiamate subito il servizio clienti dell’operatore richiedendo il blocco totale dei servizi a pagamento. Se poi avete subito entro le 24 ore un addebito improprio sul credito residuo, potete richiedere all’operatore un rimborso del denaro perso: richiesta che non vi potrà essere negata.
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