6G

Incredibile ma vero. Non siamo ancora pronti a gustarci la tecnologia di connessione in 5G che già alcuni stano immaginando e progettando la rete successiva, il 6G. Secondo gli esperti, sarà con questa rete che settori impegnati nel campo dell’energia sostenibile, della medicina eHealth, della eMobility troveranno il loro vero compimento.

Il tutto, neanche a dirlo, sta ripartendo ancora dalla Finlandia, il paese pioniere della diffusione su larga scala del 5G. Proprio da un’università situata a Oulu, in Finlandia, è in partenza il programma 6Genesis e sarà il primo al mondo a concentrarsi sulle reti mobili in 6G.

Il programma 6Genesis ha come obiettivo quello di aumentare ulteriormente la qualità e l’affidabilità delle telecomunicazioni. Questo perché se è vero che il prossimo standard di telecomunicazioni è il 5G, si sente già il peso, o chiamiamola necessità, di pensare agli oltre 100 miliardi di device che saranno connessi da qui al 2030.

Il 5G sta per partire su larga scala in Europa dal 2020. Questo nuovo standard soddisferà la crescente domanda di imprese e consumatori, andando a realizzare le esigenze di nuovi casi d’uso come l’Internet of Things e altri servizi di trasmissione. Per garantire e sostenere la domanda di oggetti iper connessi, ci sarà bisogno di reti mobili ancora più potenti e affidabili.

 

Rete 6G: i progetti dell’Università di Oulu

Il costo del progetto 6G è di circa 250 milioni di euro in otto anni, finanziato proprio dall’Università e da altre entità esterne. La ricerca affronterà tre problemi essenziali al futuro del 6G.

In prima battuta ci sarà bisogno di sostenere la realizzazione dello standard 5G, anche attraverso infrastrutture costose. In secondo luogo, ci sarà bisogno di mettere a punto la costruzione dei componenti tecnologici necessari per la tecnologia 6G. Infine, accelerare la digitalizzazione della società attraverso tramite il 5G e poi del 6G.

Ci vorrà del tempo, ma in Finlandia hanno dimostrato che le cose le portano a termine.

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