Garante privacy

Il Garante della Privacy italiano si muove ancora con una delle sue temibili ispezioni nei confronti di vari operatori telefonici, bancari, call center etc.

Seguendo le direttive del regolamento imposto dall’Unione Europea, gli ispettori punteranno i fari sul modo in cui i dati personali vengono trattati da aziende e da pubbliche amministrazioni. Poiché questi enti o società gestiscono o hanno accesso a database di dimensioni considerevoli, le misure di protezione dei dati applicate all’interno di queste aziende, di cui fanno parte anche le banche, saranno messe sotto la lente d’ingrandimento. Stessa cosa avverrà nell’ambito delle operazioni di telemarketing, così che gli ispettori possano accertare che le pratiche usate siano corrette.

Il Garante ha chiesto aiuto anche alla Guardia di Finanza, il cui Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Telematiche ha certamente i mezzi migliori per svolgere questa indagine. Oggetto dei controlli sarà il rispetto degli obblighi di informativa, l’acquisizione del consenso a ricevere offerte, la gestione temporale e la conservazione dei dati sensibili. In più, a livello normativo verrà approfondita la sezione degli obblighi relativi al registro dei trattamenti, e chi è designato come Responsabile legale della protezione dei dati.

 

Garante della Privacy: bilancio delle sanzioni del 2018

Gli accertamenti effettuati nei primi sei mesi del 2018 hanno confermato un incremento delle sanzioni riscosse dall’erario per somme pari a oltre 4,5 milioni di euro, versati principalmente dai grandi gestori telefonici.

In questi sei mesi di bilancio 2018, la Guardia di Finanza ha già affiancato il Garante nel controllo del settore pubblico. Sotto ispezione sono finiti i trattamenti di dati operati nelle Asl, trasferiti poi a terzi soggetti per obiettivi di ricerca, il rilascio dell’identità digitale SPID ai cittadini italiani. Nel settore privato, invece, il focus si è spostato sulla salute finanziaria delle imprese e le rispettive attività di telemarketing aggressivo.

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