Pebble potrebbe non morire, almeno non ufficiosamente

Purtroppo, si conosce ormai da mesi il destino di Pebble e degli smartwatch da essa prodotti, ma soprattutto i servizi online. Quest’ultimi moriranno ufficialmente per la fine di questo mese anche se qualcun’altro potrebbe prendere in mano la situazione. Un gruppo non ufficiale di utenti della compagnia, evidentemente fan fedeli, stanno cercando di mantenere tutto operativo.

Si tratta di Rebble, il cui nome è comparso la prima volta nel 2016 proprio quando Pebble aveva ceduto la baracca a Fitbit. Ora che anche quest’altra società sta per mettere fine ai servizi in modo permanente, il gruppo sta spingendo per una sostituzione non ufficiale. Lo scopo è evidente, quello di mantenere vive più funzionalità possibili, con un occhi di riguardo a quelle collegate ad internet appunto. C’è da sottolineare che il tutto non è portato avanti da neofiti, ma c’è anche un ex dipendente il quale sta gestendo il tutto.

 

Pebble, Fitbit e Rebble

La parte principale prevede l’hosting dei propri server per ricreare le funzioni perse. Grazie a questo, gli sviluppatori così come gli utenti, avranno una piattaforma a cui fare affidamento per il software; c’è anche l’assicurazione che l’impatto sarà il più simile possibile a quello attuale. Sostanzialmente, le applicazioni potranno ancora essere installate, le notifiche non smetteranno di funzionare e i watchfaces pure, almeno la maggior parte.

Si tratta di un progetto non ufficiale, come già detto. Il tutto ha dei costi non da poco e per questo, alcuni servizi gratuiti diventeranno a pagamento come Weather e Dictation. Altre applicazioni dovranno, per forza di cose, essere aggiornate e non tutte funzioneranno subito dopo la transizione.

Non sarà facile mantenere tutto attivo, ma il gruppo è intenzionato a farlo.

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