conti correnti sanpaolo I conti correnti sono sempre più utilizzati per mettere al sicuro il proprio denaro ma purtroppo proprio su questo giocano gli hacker che tentano di prelevare i dati e le informazioni dai conti dei clienti Intesa SanPaolo, Unicredit, Bnl e tante altre banche online.

Il fenomeno delle truffe è un fenomeno oramai frequente nella nostra società. Fino a questo momento erano molto usate le c.d truffe telefoniche: al malcapitato venivano effettuate chiamate con prefissi italiani, ad esempio il prefisso di Milano o quello di Torino o ancora quello di Roma. Una volta agganciata la chiamata al malcapitato veniva addebitata una somma non tanto irrisoria ed, una volta accortosi, si ritrovava con il conto telefonico totalmente o parzialmente prosciugato. Non solo, questo addebito continuava anche nel caso in cui il soggetto leso provava a richiamare il numero da cui partiva la truffa.

 

LE TRUFFE ONLINE ED “IL CASO SAN PAOLO”

Con l’avvento del Web, oltre alle truffe telefoniche, stanno aumentando anche le c.d truffe online. Molto spesso queste vedono come protagonisti, da un lato, il soggetto malcapitato e, dall’altro, istituti di credito (le banche in particolare). Fenomeni analoghi trovano riscontro già in istituti quali Unicredit Spa.

L’ultimo caso, emblematico, vede come protagonista (in senso negativo) la Banca Intesa San Paolo. In questo caso al malcapitato veniva inviato un messaggio oppure una Mail, aventi come mittente fittizio la Banca Intesa, con la quale si chiedeva di verificare il codice ID Apple.

Sotto questa prima analisi un giovane o anche un anziano erroneamente potrebbe ritenere normale questo procedimento. Questo perché, se inserisci i tuoi codici bancari su Itunes, capita spesso che la Apple possa inviarti dei messaggi oppure delle Mail di conferma del tuo codice di identificazione Apple. Qualche volta capitava che la Apple ti mandasse anche una conferma dei tuoi dati bancari ma solo quando la carta di credito risultava essere scaduta. In ogni caso questo messaggio non proveniva mai dall’istituto di credito. Questo perché l’istituto bancario non ha competenza circa l’inviare al destinatario messaggi di conferma dati per conto di un sito terzo (quale, nel caso concreto, la Apple).

Nella maggior parte dei casi, invece, il destinatario (poco attento) inseriva il proprio codice identificativo Apple supponendo erroneamente che si trattasse di un messaggio proveniente dalla “mela morsicata”. Una volta inserito il codice compariva una seconda finestra in cui si chiedeva l’inserimento delle credenziali ed i codici di sicurezza. In particolare, per quanto riguarda i codici di sicurezza, veniva chiesto l’inserimento dei codici Cvv (cioè i tre numeri posti sul retro della carta) oppure l’inserimento del codice O-Key (se si è in possesso della chiavetta fornita dalla banca che genera i codici).

Anche qui c’è una anomalia: la Apple, nella maggior parte dei casi, non chiede quasi mai il codice O-Key ma solo ed esclusivamente il Cvv. In definitiva, se si presentano queste condizioni, si è in presenza di una truffa.

COME PREVENIRE LE IPOTESI DI TRUFFE ONLINE

Per poter prevenire queste  ipotesi di truffa online ecco qua dei consigli utili e pratici:

  • Prestare attenzione al mittente
  • Circa la conferma dell’ID Apple solo la Apple ha competenza nel richiedere la verifica delle credenziali e non anche l’istituto bancario
  • La Apple, al fine della conferma, chiederà solo ed esclusivamente l’ID Apple, credenziali e codice Cvv della carta di credito e non anche il codice O-Key
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