Xbox Game Pass ne vale la pena
Ad un anno dall’arrivo di Xbox Game Pass, il Netflix dei videogiochi, traiamo le prime conclusioni? Vale la pena sottoscrivere l’abbonamento?

Ormai è passato un anno dal lancio di Xbox Game Pass, il “Netflix dei videogiochi”, e siamo ormai pronti a tirare le prime somme dell’innovativo servizio di Microsoft.

Disponibile sia su Xbox One che su PC tramite Xbox Anywhere, Xbox Game Pass vanta una libreria di oltre 100 titoli giocabili pagando un canone mensile di 10 euro. Nel febbraio 2017, mese del lancio ufficiale, il servizio fu accolto da un grande scetticismo spaccando in due la critica tra chi agognava da tempo un servizio simile e chi, invece, affezionato al possesso di un titolo senza limitazioni di tempo, ha aspramente osteggiato Game Pass. Oltre a questo, le critiche vertevano anche sul fatto che i cosiddetti ‘core gamer’, che avevano già giocato a molti titoli presenti nella libreria di Xbox Game Pass, non trovavano motivazioni nel sottoscrivere l’abbonamento. C’è da dire che la libreria titoli, al lancio, era costituita per lo più da giochi passati ormai di moda, buoni però per coloro i quali si erano persi qualche grande titolo e volevano recuperarlo.

La spesa di 10 euro mensile, è in linea con le aspettative, un prezzo giusto a nostro modo di vedere che comunque permette di mettere le mani su titoli importanti e IP storiche di Microsoft come Gears of War e Halo. L’abbonamento però ha acquisito valore nel corso dei mesi visto che che Microsoft ha continuato ad aggiungere titoli su titoli (rimuovendone anche qualcuno però) fino a quando, addirittura, è stato annunciato l’arrivo di giochi tripla A disponibili fin dal day one.

Sebbene la libreria fosse ben fornita e potesse già vantare nomi del calibro di Gears of War 4, Halo Wars 2, Rime, Darksiders II, Halo 5, Resident Evil 6 e Devil May Cry 4 (oltre ad un altro centinaio di giochi più o meno validi), la vera sterzata è arrivata solo due mesi fa con l’arrivo di Sea of Thieves, titolo che ha attirato una marea di giocatori, soprattutto da PC.

La sinergia tra Xbox Game Pass ed Xbox Anywhere, programma secondo il quale alcuni titoli esclusivi per Xbox One possono essere giocati anche da PC Windows, e di cui Sea of Thieves fa parte, ha indotto moltissimi utenti (come del resto chi vi scrive) a decidersi finalmente a sottoscrivere l’abbonamento a Game Pass.

Le buone notizie riguardano soprattutto il futuro del servizio. Da Redmond, difatti, hanno fatto sapere che tutti i titoli first party futuri verranno resi disponibili su Game Pass dal day one e, molti di essi, entreranno anche a far parte della lista dei giochi Xbox Anywhere. In questo modo, anche chi non possiede una Xbox One ma ha la fortuna di disporre di un PC abbastanza performante, potrà giocare a titoli come Crackdown 3 e State of Decay 2 (già annunciati) e a buona parte dei giochi che Microsoft deciderà di rilasciare in futuro.

A fronte di una spesa di 10 euro, che può essere anche ridotta se riusciate a trovare una key valida da uno dei moltissimi e-commerce che le vendono online, a nostro modesto parere Xbox Game Pass è, non solo, un servizio innovativo per un’industria che ristagna da molti anni, ma anche un ottimo incentivo sia per i giocatori più casual che non vogliono spendere decine di euro per giocare, magari, poche ore a settimana, sia per i giocatori più smaliziati che vogliono risparmiare qualcosa giocando alle ultime uscite Microsoft e ancora, per coloro che addirittura non possiedono nemmeno una Xbox One o One S.

In definitiva, anche se ha stentato a decollare, Game Pass è un servizio di cui, onestamente, si sentiva il bisogno e che, fortunatamente, è arrivato ad un prezzo congruo. Ne vale quindi davvero la pena.

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