bitgrailNell’ultimo periodo si stanno avendo molti risconti positivi sulle criptovalute e stanno prendendo sempre più piede anche nei mercati finanziari. Con questo forte incremento di valore si va incontro anche ai primi grandi problemi: i furti.

Nei soli primi due mesi del 2018 si è potuto assistere a ben due furti: il primo ad un’azeinda asiatica, la giapponese Coincheck, ed il secondo all’italiana BitGrail.

Infatti, l’exchenge italiano BitGrail, una delle maggiori società che si occupa di criptovalute,  è stato oggetto di un assalto da parte di alcuni hacker. Ciò ha portato alla società una perdita di ben 17 milioni di Nano (criptovaluta usata da questa azienda) aventi un valore di circa 180 milioni di dollari.

Nonostante si tratti di una somma ingente di denaro, il più grande furto di monete virtuali è avvenuto alla società giapponese già citata in precedenza: la Coincheck.

Il caso

L’azienda ha riscontrato dei prelievi di ingenti somme di denaro virtuale non autorizzate, ed afferma che non sarà possibile risarcire per intero coloro che avevano investito soldi su questa piattaforma tutta Italiana (con base in Toscana) in quanto si tratta di cifre troppo grandi per essere gestite con facilità.

Bisogna precisare che di tutte le criptovalute gestite dalla BitGrail solo i Nano sono stati toccati da questo furto, mentre le altre forme di momete virtuale sono al sicuro.

Le accuse

Gli utenti che avevano versato delle somme di denaro sulla piattaforma stanno organizzando delle azioni legali contro questa società.

Inoltre, la Nano, società che gestisce la moneta vistuale in questione, afferma di essere stata ingannata dalla società partner, in quanto non hanno registrato nessun bug nei loro processi e che l’avvenuta sparizione dell’ingente somma di denaro potrebbe anche essere stata una truffa messa in atto dalla stessa BitGrail nei confronti dell’azienda Nano.

Ovviamente il leader della BitGrail  Firano smentisce tutto l’accaduto e parla solo di un attacco hacker nei loro confronti, di somme prelevate indebitamente come già stato affermato in precedenza.

Riguardo a queste accuse c’è stato uno scambio di Tweet sul social network Twitter, in cui le due aziende si sono scambaite le loro opinioni a riguardo.

Cosa dice l’azienda a proprio discapito

Bitgrail S.r.l. ribadisce che tutte le coin, ad eccezione di NANO (dei quali rimane circa un 20%), sono al sicuro. Tutti i bug pregressi dell’exchange che hanno portato perdite (molto ridotte) in altre monete (ETH ad esempio) sono stati ovviamente risolti e sanate direttamente dalla società settimane/mesi fa. L’hack su NANO non riguarda ovviamente niente di tutto ciò. In questo caso, come già detto più volte, si è trattato di un furto.

Ribadiamo che abbiamo presentato regolare denuncia alle autorità competenti segnalando le informazioni riguardanti i responsabili dell’hack ed i bug sfruttati (non imputabili al nostro software). Non daremo informazioni tecniche dettagliate sul furto pubblicamente. Come già detto, ci sono delle indagini in corso e chi di dovere avrà tutti i dati, tutti gli strumenti e la nostra piena collaborazione per chiarire ogni aspetto di questa faccenda.

Questo è quando scrivono sul sito dell’azienda colpita dal furto. Si può notare come i Nano abbiano perso un valore pari al 30% dopo questo attacco hacker, e il valore della moneta virtuale di scambio sia passato da un valore di 11$ circa ad un valore di circa 8$.

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