galaxy s5 bitcoin Siamo tutti a conoscenza di come gli smartphone usati siano diventati, nel giro di pochi anni, un rilevante problema ambientale. I nostri telefoni, infatti, hanno in genere una durata media di pochi anni e sono fabbricati con materiali metallici molto inquinanti e difficili da smaltire.

In passato, numerosi appassionati e ricercatori avevano avanzato proposte per il riciclaggio degli smartphone, ma oggi, per la prima volta, siamo di fronte al primo progetto di riutilizzo interamente presentato da una multinazionale dell’elettronica.

Samsung, infatti, ha dato vita a un’iniziativa chiamata “Upcycling”, dedicata, appunto, alla presentazione di nuove idee per il riciclaggio di telefoni usati.

Tra queste, il colosso coreano ha messo in mostra anche un peculiare sistema per il lavoro di “mininig” di bitcoin.

Per i meno informati, bitcoin è il nome di una valuta elettronica creata nel 2008 da un programmatore giapponese di cui a tutt’oggi non si conosce la vera identità, ma solamente i vari nickname che ha di volta in volta utilizzato ne web. La sua circolazione avviene in forma unicamente digitale con procedimenti basati sulla crittografia e può essere utilizzata per acquisti online o trasformata in valuta tradizionale.

Samsung, quindi, utilizzando 40 telefoni Galaxy S5 usati e scartati dagli utenti per piccoli problemi di software come malfunzionamenti del touch-screen o della batteria, ma ancora perfettamente efficienti dal punto di vista del processore, ha dato vita a un sistema di ricerca di valuta elettronica, sviluppando, allo scopo, un apposito sistema operativo.

La società non è entrata nel dettaglio in merito al consumo energetico del progetto, ma ha fatto sapere che la struttura (che dall’esterno assomiglia a una vera e propria “torre” di smartphone) è meno dispendiosa, ad esempio, di un sistema basato sul processore intel i7 2600.

Diversi esperti, comunque, hanno subito fatto notare che quest’ultimo non è certo il processore più indicato per generare bitcoin.

Non è questo, peraltro, l’unico progetto presentato da Samsung per il riciclo di device usati all’interno di Upcycling. Si sono viste, infatti, diverse idee interessanti. Il colosso sudcoreano ha presentato un laptop munito di sistema operativo Ubuntu interamente realizzato a partire da un vecchio tablet  e uno schermo intelligente per acquari, realizzato anch’esso a partire da un vecchio galaxy.

Corrono voci anche di una particolare attenzione all’aspetto sociale del progetto da parte dell’azienda. Parrebbe, infatti, che Samsung abbia l’intenzione di distribuire gratuitamente i software utili alla conversione dei vecchi telefoni, permettendo alle persone di ottenere facilmente i permessi di root quando decidessero di non utilizzare più il loro smartphone come uno smartphone.

Una scelta che verrebbe incontro alle sempre più pressanti esigenze di protezione dell’ambiente e che dimostrerebbe il colosso sudcoreano capace di rinunciare a un’ottica di mero profitto in favore di un più ampio bilanciamento di interessi ecologici, economici e sociali.

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