La società che si occupa della sicurezza informatica e delle soluzioni per garantirla, ossia Sophos, ha rilasciato un report denominato “Malware Forecast 2018”. SophosLabs ha ideato questo report per chiarire la situazione sugli attacchi ransomware verificatosi di recente e varie informazioni sulla cybersicurezza.

La maggior parte di questi attacchi riguarda il sistema operativo Windows, ma i dispositivi più colpiti sono ancora una volta i prodotti mobile, soprattutto quelli con sistema Android.

Ecco un grafico sulla crescita annua dei Malware su Android

Sono state rivelate circa 10 milioni di applicazioni sospette per Android. Lo scorso anno le minacce ammontavano a 8,5 milioni, quindi era notevolmente di meno. In questi casi nel 77% delle volte è nascosto un malware, nel restante 23% invece ci sono applicazioni considerabili potenzialmente dannose.

Qualche mese fa, per l’esattezza verso settembre, è stato appurato che del 77% di malware circa il 35% riguarda ransomware. È previsto persino un ulteriore aumento, fino a raggiungere il 45%.

Perché i ransomware hanno così tanto successo per un cyber criminale?

Stando alle affermazioni del ricercatore di SophosLabs, Rowland Yu, i ransomware per Android sono i prescelti dai criminali del mondo cyber poiché in questo modo riescono a guadagnare velocemente, in maniera molto più immediata rispetto ad un furto tramite contatti, messaggi di testo, finestre pop-up o phishing. Queste modalità appena elencate, infatti, sono fattibili solo se si usano tecniche più sofisticate, quindi ci vuole più tempo per attaccare in quei casi.

Unico rimedio realmente efficace è stare attenti a cosa si scarica sul proprio dispositivo. Soprattutto, diventa fondamentale scaricare esclusivamente dal Play Store, in modo tale che i contenuti scaricati siano attendibili, sotto controllo. Molti ransomware, infatti, si infiltrano in un dispositivo proprio tramite contenuti scaricati tramite terze parti, e non direttamente dal Marketplace di Google Play.

Le due tecniche principalmente usate per questi attacchi sono: bloccare il telefono senza crittografarne i dati, oppure bloccarlo crittografandolo. Solitamente in entrambi i casi vengono richieste somme di denaro come riscatto. Per quanto molti ransomware siano apparentemente “innocui” dato che non compromettono anche i dati dei nostri dispositivi, creano comunque delle problematiche. Spesso limitano l’uso che possiamo fare dello schermo.

Rootnik è nel 42% dei casi il ransomware più diffuso. Subito dopo troviamo PornClk con il 14 %, Axent con il 9%, SLocker con l’8% e Dloadr con il 6%.

Qui le informazioni su un altro degli attacchi hacker recenti più potenti rilevati.

 

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