Davvero incredibile quanto successo a Ravenna nelle scorse ore. Una ragazza, quattordicenne, una teenager come tutte le altre sue coetanea è stata probabilmente salvata dalla Polizia da quello che si preannunciava un suicidio programmato, dovuto al “gioco” della Blue Whale, fenomeno di larghissima diffusione in Russia e ora anche nel resto dell’Europa.

La giovane aveva pubblicato su Facebook alcune sue foto rappresentati dei piccoli tagli, definiti dalle forze dell’ordine di forma “ovoidale”. Secondo alcuni conoscenti questi scippi richiamavano la forma della balena, segno distintivo delle persone che intraprendono la strada verso questo tipo di suicidio.

Un adulto che non conosceva direttamente la ragazzina, ma di cui era amico su Facebook, insospettito, ha comunicato prontamente il tutto alla Polizia Postale della sezione di Bologna. Gli agenti, senza perdere tanto tempo, dopo aver esaminato il materiale ricevuto contattano i genitori della giovane ed avviano una serie di ricerche sul suo smartphone alla ricerca di indizi che provino la reale affiliazione al macabro programma della Blue Whale.

Il sospetto è che la ragazza sia stata inserita in una specie di ricatto da parte di sedicenti “curatori”, i killer che si nascondo dietro questo terrificante gioco che sta impaurendo l’Europa intera.

Questo di Ravenna non è il primo episodio del genere in Italia. Altri avvenimenti analoghi si sono verificati a Livorno e ad Udine, dove la procure hanno aperto vari fascicoli contro ignoti per istigazione al suicidio. La Polizia Postale, da parte sua, sta cercando il più possibile di arginare questo fenomeno nei nostri confini, passando al setaccio social popolari come Facebook ed Instagram ed intervenendo ad ogni minimo dubbio, come fatto con questa famiglia romagnola.

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