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La Cina sfida Wikipedia

La Cina prevede di lanciare il prossimo anno un’enciclopedia con l’obiettivo di guidare l’opinione pubblica contro l’influenza straniera. Lo spiega lo stesso principale promotore del progetto, Yang Muzhi, in un articolo pubblicato il mese scorso sul sito dell’Accademia cinese delle Scienze. 

A differenza di Wikipedia o del suo equivalente cinese Baidu Baike, che utilizzano i servizi dei volontari per i contenuti online che vengono costantemente rivisti e aggiornati, il nuovo progetto sarà interamente scritto da professionisti. Più di 20 mila studenti universitari sono stati reclutati per partecipare al progetto, che conterà oltre 300 mola voci da lanciare il prossimo anno, come si spiega sempre sullo stesso articolo.

In un altro articolo pubblicato lo scorso anno, Yang Muzhi lo aveva presentato come futuro rivale dell’enciclopedia online più utilizzata, Wikipedia, e dell’Enciclopedia Britannica,. Una vera e propria sfida. Il progetto, sotto la supervisione del cinese Edition Group, un’impresa statale, “avrà caratteristiche cinesi“. L’enciclopedia, infatti, “sarà un simbolo di sviluppo culturale e tecnologico del Paese“, che aumenta la sua influenza internazionale.

A Wikipedia è concesso una licenza da parte della Cina, contro i blocchi del regime comunista sulle altre fonti di informazione, come Google e social network – tra cui Facebook e Twitter. In aggiunta, Internet è scrupolosamente pulito di tutti i contenuti politicamente sensibili. La Cina ha oltre 700 milioni di utenti sul web ma, secondo la US Think Tank Freedom House, nel 2015 Pechino ha attuato una politica più restrittiva in materia di contenuti online di 65 paesi presi in esame, tra cui l’Iran e la Siria.

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