OnePlus 3T, come tutti i suoi predecessori, non ammette eccezioni: un interessante flagship killer. Tuttavia, non mi sento di considerarlo un upgrade che è strettamente necessario fare se già si possiede un OnePlus 3.

Confezione

Il packaging di OnePlus 3T è pressoché identico a quello utilizzato per il suo predecessore. Quasi a sottolineare che si tratta di un “semplice” upgrade. All’interno non manca il super caricatore da parete con output da ben 4A; è l’unico in grado di permettere al phablet di sfruttare la ricarica rapida con sistema Dash Charge, grazie al collegamento tramite cavetto USB di tipo C.

Per il resto, unicamente il manuale di istruzioni e la graffetta per il carrellino di nanoSIM e microSD.

Estetica e dimensioni

A livello estetico non cambia praticamente nulla. Dimensioni di 152.7×74.7×7.4 millimetri per un peso complessivo di circa 158 grammi. Spessore contenuto e buon rapporto schermo/cornice per un device con 5,5″ di display. Tutto è posizionato nella stessa identica posizione.

Permane anche la fotocamera posteriore eccessivamente “sporgente”, con un vetro che rischi di graffiarsi praticamente ogni volta che il phablet è appoggiato su superfici ruvide.

Display

Il display di OnePlus 3T è identico a quello del predecessore, un Optic AMOLED da 5,5″ con densità di circa 400 ppi. Siamo davanti ad un Super AMOLED personalizzato a livello software esclusivamente per i device OnePlus. Il risultato dovrebbe essere una migliore gestione dei colori. In realtà, come rimarcato già nella recensione di OP3, la differenza con i comuni Super AMOLED non è immediatamente percepibile ad occhio nudo. Buona la visibilità anche sotto la luce diretta del sole e diverse le possibili personalizzazioni. Fulmineo il regolatore di luminosità e diverse le possibilità di personalizzazione dei colori così come l’immancabile modalità notturna.

Hardware

Qui si iniziano a sentire le differenze, ma niente che nell’esperienza d’uso quotidiana si sia fatto notare prepotentemente. Ho sentito molto di più le migliorie di Nougat rispetto a Marshmallow (precedentemente testato proprio su OnePlus 3). L’equipaggiamento hardware è adesso capitanato da nuovo Soc ed è così composto:

  • Processore: Snapdragon 821, quad core 64 bit con con massima frequenza di clock di 1,9 Ghz;
  • RAM: 6GB;
  • Storage: 64GB non espandibili;
  • GPU: Adreno 530.

A cambiare è effettivamente “solamente” il processore. La variante più potente del celeberrimo Snapdragon 820. Nell’uso quotidiano, non si avverte una grandissima differenza. Pertanto, OnePlus 3T è performante esattamente come il suo predecessore.

Nel complesso perfetta, o quasi, l’ottimizzazione hardware/software. Su questo phablet è installata la versione 4.0.2 di OxygenOS, basata su Android Nougat. Al solito, siamo davanti ad una versione dell’OS tendente a quella stock, con alcune feature migliorative.

Autonomia energetica

La batterie di OnePlus 3T è da 3400 mAh, 400 mAh in più rispetto al suo predecessore. Sicuramente un aumento consistente, che aumenta la già buona (io mi schiero dalla parte di chi, con OnePlus 3, non ha mai avuto problemi a concludere la giornata d’uso) autonomia del dispositivo. Con uso molto intenso, e con risparmio stock solo a partire dal 15% di carica residua, sono riuscita a fare 4,5/5 ore d’uso del display. Nel weekend, periodo durante il quale ricevo molte meno notifiche push, ho terminato la giornata con un 20-25% di carica residua. In entrambi i casi, il periodo di accensione è sempre di circa 12-15 ore.

Presente, oltre a Doze, anche un gestore avanzato delle applicazioni. Attenzione ad utilizzarlo, se mail impostato può impedirvi di ricevere alcune notifiche. Stessa cosa vale per la pulizia delle app in stand-by.

Multimedialità

OnePlus 3T non vuole essere un camera phone, ma ci si avvicina parecchio. Il sensore principale da 16MP rimane identico a quello del suo predecessore, con pixel più grandi per catturare più luce. Buoni gli scatti (in panoramica e macro) ed anche i video, che sono girati con massima risoluzione 4K (oltre al Full HD a 60 o 30 fps).

La camera principale invece cambia, diventa targata Samsung e passa da 8 a 16 megapixel. Buoni i selfie, se le condizioni di luminosità sono favorevoli. Il software della fotocamera rimane il solito: semplice, intuitivo e completo di modalità manuale.

Connettività

Massima forma di connettività dati, l’LTE con 4G+ (Modem X12 LTE di Snapdragon 820). Ricezione incredibilmente performante, veloce anche nello switch di rete in caso di scarsa ricezione. Non manca Wifi, Bluetooth 4.2, NFC e GPS (con A-GPS e Beidou).

Sensori

Ottimo il lettore d’impronte digitali sul frontale. Presenti i sensori di base: accelerometro, luminosità/prossimità, giroscopio.

Browser Web e digitazione

La navigazione Web è affidata all’eccellente Google Chrome. Veloce lo scarico delle pagine (sempre in proporzione alla connessione disponibile) e la fruizione dei contenuti. La digitazione può essere fatta con Google Keyboard o Swift Key. In ogni caso, non ho riscontrato problemi.

Considerazioni finali

OnePlus 3T è il phablet bravo a fare tutto. Niente da aggiungere. Sicuramente, chi già possiede OnePlus 3 può evitare l’upgrade. Se invece siete alla ricerca di un device assolutamente completo, e con un buon compromesso fra qualità e prezzo, questo è quello giusto!

 

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