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La guerra contro i droni

La Marina degli Stati Uniti ha intrapreso un progetto di sviluppo di mini missili guidati per respingere lo “sciame” di droni e piccoli gruppi di navi nemiche. La tecnologia, dunque, ora si sposta su altri fronti e altri contesti. Questa volta, in mare.

La US Navy ha svelato, quindi, i piani per sviluppare un nuovo e intelligente “mini proiettile” che può essere sparato dalle navi da guerra per difendersi dagli attacchi eseguiti sotto forma di sciami di droni e navi ad attacco veloce.

Conosciuto come MAD-FIRES (Multi Azimuth Defense Fast Intercept Round Engagement System), il programma viene svolto da una società di sviluppo di tecnologia militare, Raytheon, commissionata dal DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), attraverso il quale gli Stati Uniti stanno cercando di sviluppare un “proiettile di medio calibro“.

Oggi, gli eserciti di alcuni paesi come la Cina, non solo possiedono droni da attacco e ricognizione di grandi dimensioni, ma sono anche in grado di sviluppare progetti per fornire “sciami” di piccoli veicoli aerei senza equipaggio e telecomandati capaci di agire in modo coordinato in missioni di attacco.

Temendo che le propri navi da guerra non potessero resistere ad un massiccio attacco, concentrati da tali sciami, i comandanti della Marina degli Stati Uniti hanno lanciato un progetto per sviluppare un nuovo tipo di munizioni. Queste saranno di più piccole dimensioni e guidate da sistemi in grado di tracciare molteplici bersagli aerei contemporaneamente.

L’obiettivo di MAD-FIRES è quello di sviluppare una tecnologia guidata su proiettili di medio calibro che combini la capacità dei missili di precisione con la velocità di cadenza di fuoco delle munizioni convenzionali – calibro medio tra 20 e 40 mm – progettate per distruggere veicoli blindati.

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