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E scoppia il caso Apple/Vesuvio/lavali!

Certo, non volendo iOS e il suo correttore automatico ne ha combinata un’altra delle sue. Scoppia il caso “Vesuvio” e “lavali”. Ed è subito polemica ed un imperversare di battute al vetriolo sul web. Se, infatti, su iPhone si scrive “Vesuvio”, tra i suggerimenti del correttore spicca la parola “lavali col fuoco”. Ora, non siamo allo stadio e questo non è un coro di incitamento di chissà quale tifoseria, ma certamente i napoletani si sono risentiti non poco.

Rapidamente l’ilarità è corsa sul web e così anche le battute, tra le quali si annidano anche quelle di dubbio gusto. Ad ogni modo, perchè accade questo? Va precisato che, prontamente, Apple ha eliminato il problema alla radice, “ripulendo” i server e le tastiere predittive. A quanto pare, se ora si prova a digitare “Vesuvio”, non uscirà più “lavali col fuoco”, ma solo il suggerimento “lavali”.

La reazione dei napoletani è quella che più è risultata colorita e risentita, ovviamente. Commenti negativi alla volta della società di Cupertino, tanto da palesare l’ipotesi di voler presentare un’istanza contro Apple. Dalla parte dei partenopei anche chi cavalca l’onda del momento e si getta nella zuffa senza uno spiegabile motivo apparente, come Nina Moric che, sul suo account Facebook, ha così commentato, mettendo in vendita il proprio iPhone: “Prezzo vantaggioso perché razzista,  Apple composta da persone false ed ipocrite, perché poi i soldi dei napoletani quando si comprano l’iPhone li prendete”. Post di dubbio gusto, verrebbe da dire.

Ma la sua (rinunciabilissima) voce non è la sola. Per radio o per carta stampata, l’errore della tastiera predittiva non è andata giù e, ovviamente, il caso è diventato “personale”. Chi azzarda una spiegazione è Walter DeMaggio, a Il Mattino. Appurato che tutto si basa su un algoritmo, la “colpa” non sarebbe di Apple, ma degli italiani stessi. Se, infatti, questi digitano spesso/sempre una parola o una frase, l’algoritmo la registra e la ripropone. Basta fare delle prove personalizzate, magari anche inserendo parole del proprio vocabolario quotidiano per comprendere come funziona la tastiera predittiva.

Certo, in un momento come quello attuale, in cui odio e razzismo sono all’ordine del giorno, questo affair proprio non ci voleva. Ma è bene anche ricordare che sarebbe il caso di usare anche il buon senso e non dare colpe a chi non ne ha. Basta sapere come funzionano gli algoritmi. Anche perchè non riteniamo affatto che Apple abbia alcun interesse ad inimicarsi gli utenti napoletani. E ci viene da pensare come, al contrario, una defaillance del genere sarebbe stata accolta altrove. Ricordiamo, infatti, le favolose battute dei romani e il loro coinvolgente humor quando l’ISIS minacciava di abbattere il Colosseo?

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