Samsung
Nuovi brevetti sui dispositivi flessibili e pieghevoli

Samsung fa nuovamente parlare di sé. Questa volta l’azienda di Seul ha depositato dei brevetti davvero interessanti che possono rivoluzionare nel vero senso del termine il settore smartphone, ormai da diversi anni stagnante. I brevetti in questione riguardano la progettazione di display flessibili e pieghevoli.

Samsung | brevetto n. 1

brevetto n. 1
brevetto n. 1

Il primo brevetto di cui parliamo oggi è stato registrato alcuni giorni fa presso l’ufficio US Patent and Trademark. In questo brevetto viene descritta una particolare tecnologia applicata al display che lo rende quasi “elastico”. Il pannello del display, composto da alcuni materiali plastici, sarebbe dotato di un alto gradi di flessibilità e di esistenza alle alte temperature.

Dall’immagine in alto si può notare che il pannello diventa flessibile non appena viene eseguita una leggera pressione sullo stesso. Questo primo brevetto potrebbe essere impiegato per rendere i nostri dispositivi più resistenti ad urti e cadute accidentali.

Samsung | brevetto n. 2

brevetto n. 2
brevetto n. 2

Nel secondo brevetto, invece, troviamo dei riferimenti espliciti agli smartphone/tablet pieghevoli. Lo possiamo notare dall’immagine di questo brevetto che ci mostra un dispositivo in grado di richiudersi su se stesso. Il dispositivo in questione, una volta chiuso, permette all’utente di continuare a visualizzare le notifiche, l’ora, ecc. grazie al fatto che una parte dello schermo rimane “scoperta”.

Questo secondo brevetto potrebbe essere utilizzato per stravolgere il settore smartphone. L’introduzione di dispositivi pieghevoli sul mercato, infatti, incentiverebbe molto gli utenti a provare questi dispositivi innovativi (purché i prezzi rimangano quelli attuali). Purtroppo quando parliamo di brevetti non sappiamo né se verranno utilizzati, né tantomeno quando.

FONTEPatentlyMobile
Articolo precedenteTIM arriva a coprire tre nuove città con la banda a 1000 Megabit/s
Articolo successivoOfferte telefonia mobile novembre 2016: TIM e Vodafone a confronto