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Barack Obama ne è sicuro: gli Stati Uniti sono pronti per una missione umana su Marte nel 2030. nel suo discorso, il presidente americano ha citato il pianeta rosso oltre sette volte ed ha chiarito che Marte è l’obiettivo primario della NASA.Ricopriamo un posto chiave nell’obiettivo globale di scrivere il prossimo capitolo nella storia dello spazio: l’invio di esseri umani su Marte nel 2030 e riportarli sulla Terra, con l’ambizione finale di una futura colonizzazione”.

E, inoltre, ha rivelato che il suo governo sta già lavorando con le aziende di settore per “costruire nuovi habitat in grado di ospitare e trasportare gli astronauti nel corso di missioni di lunga durata nello spazio profondo”. Questa intenzione è stata resa pubblica da Barack Obama nel corso di una conferenza tenutasi a Pittsburgh e in cui gli scienziati, ingegneri e studenti si sono riuniti per discutere del modo migliorare per la scienza di trovare la tecnologia e l’innovazione gusta per affrontare un simile viaggio.

Questo annuncio rafforza ciò che è già stato proposto dal presidente nel 2010 con la sua “visione dell’esplorazione spaziale“. Ma, questa volta, è stata posta più enfasi su Marte. In aggiunta e in diverse occasioni, il presidente ha confessato di nutrire un grande interesse per la corsa allo spazio.

Viaggio su Marte

Barack Obama sostiene che, per l’obiettivo di inviare un equipaggio su Marte nel 2030, sarà necessaria una cooperazione continua tra le iniziative del governo e dei privati. A questo proposito, ha ricordato che nel giro di due anni saranno proprio le aziende private a fornire i mezzi di trasporto per gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale. A suo parere, “Marte sarà un salto enorme. Ma i primi piccoli passi si verificano ogni giorno, quelli in cui i nostri studenti, la generazione di Marte, va a lezione“. Perché, come ha ricordato, le scoperte scientifiche non accadono improvvisamente, “richiedono anni di test, pazienza e impegno nazionale per l’educazione“.

A questo proposito ha ricordato il presidente Eisenhower, che ha fondato la NASA nel 1958, ha dedicato risorse significative per lo sviluppo dell’istruzione nelle scienze e nella matematica. E gli investimenti attuali hanno permesso “per la prima volta, a più di 100 mila ingegneri di laurearsi nelle università americane ogni anno“.

Il valore del progresso

L’importanza di seguire questo percorso di investimenti e l’impegno per la scienza è “non solo quello di trarre vantaggio dai progressi dell’energia, della medicina, dell’agricoltura e dell’intelligenza artificiale, ma beneficeremo di una migliore comprensione del nostro ambiente e di noi stessi“. Ed ha continuato: “Sento Provo ancora lo stesso fascino per il nostro programma spaziale di quando ero bambino. Esso rappresenta una parte essenziale del nostro modo di essere, la curiosità, l’esplorazione, l’innovazione e l’ingegno, sempre spingendo i limiti di ciò che è possibile e ciò che nessuno ha fatto prima“.

E, infatti, ha difeso il valore della corsa allo spazio perché non solo ha “fortemente contribuito a importanti progressi tecnici e medici, ma ha ispirato nuove generazioni di scienziati e ingegneri che sono stati in grado di mantenere l’America all’avanguardia“.

Solo nell’ultimo anno, la NASA ha scoperto il ghiaccio su Europa, la luna di Giove e l’acqua allo stato liquido sulla superficie di Marte. La missione New Horizons è riuscita a disegnare una mappa dettagliata di Plutone, un corpo che si trova entro i confini del sistema solare. Attualmente, i telescopi dell’agenzia spaziale sta cercando pianeti simili alla Terra – come stelle vicine – e sta cercando di migliorare la tecnologia per rilevare gli asteroidi e, infine, evitarne l’impatto con la Terra. E, infine, anche imparare a conoscere le origini della vita sul nostro pianeta.

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