Turing Phone Cadenza
Turing Phone Cadenza, smartphone troppo potente per essere vero

Turing Robotics Industries (TRI) annuncia Turing Phone Cadenza, dispositivo dall’hardware così potente da sembrare irreale. Lo smartphone è spinto da due Snapdragon 830 affiancati da 12 GB di RAM, roba da fare invidia ad una workstation, e consente di inserise fino a 4 sim.

Turing Phone Cadenza non smette però di stupirci, la casa produttrice scrive infatti che il proprio “supersmartphone” disporrà dello storage più elevato mai registrato su un dispositivo tascabile: 512 GB interni, espandibili con altre due MicroSd da 256 GB, per un totale della cifra monstre di 1TB. Un vero e proprio smartphone del futuro catapultato nel presente, e, considerando che i processori Snapdragon saranno disponibili già ad inizio 2017, se realmente sarà immesso sul mercato, è destinato a riscrivere gli standard dei dispositivi mobili.

Turing Phone Cadenza disporrà di tre fotocamere, una delle quali da 60 megapixel

In un prodotto di questo livello non può naturalmente mancare una fotocamera all’altezza, Turing Robotics Industries ne inserisce addirittura tre: due frontali da 20 megapixel e una posteriore da 60 megapixel accoppiata ad una tripla lente con apertura focale 1.2, sensore che, se confermato, fa invidia alle top reflex dei marchi più prestigiosi.

Chiudono il comparto hardware tre batterie, indispensabili per alimentare a dovere una macchina del genere, una agli ioni di litio da 1600 mAh, una da 2400 mAh al grafene e una cella a combustione di idrogeno che fa pensare più ad un’astronave che ad uno smartphone.

Turing Phone Cadenza, lo smartphone del futuro in grado di apprendere

Ma le novità non finiscono qui, su Turing Phone Cadenza sarà infatti installato Swordfish OS, probabilmente una variante di Salifish, capace di imparare. Sì, avete capito bene, capace di imparare. Attraverso una rete neurale sarà in grado di apprendere i processi della lingua naturale.

Uno smartphone difficile da immaginare, date le caratteristiche annunciate, ma che, se davvero venisse commercializzato, rivoluzionerebbe il concetto di dispositivo mobile.

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