Project Magenta
Google punta su Project Magenta: un software che consentirà all’Intelligenza Artificiale di creare delle opere d’arte grazie al supporto di TensorFlow.

Il 1 giugno 2016, Google lancerà Project Magenta: un software che consentirà all’Intelligenza Artificiale di creare delle opere d’arte. Il programma si avvale di molti servizi offerti dal motore di ricerca come Google Photo, Inbox e Google Translate; e utilizza la libreria open source di Google TensorFlow per l’apprendimento automatico.

Le macchine possono essere così intelligenti da realizzare delle opere d’arte? Big G prova a rispondere a questa domanda e lo fa introducendo un ambizioso progetto che tende a identificarsi come una vera e propria sfida per il suo team di esperti di A.I.. Presentato al MoogFest 2016 – il festival dedicato al mondo della musica e della tecnologia, svoltosi di recente presso Durham, in Nord Carolina – il colosso di Mountain View si dice pronto per addestrare le macchine alla composizione di opere di ingegno.

Per avere informazioni dettagliate riguardo Project Magenta, bisognerà attendere l’arrivo della prossima settimana. Intanto, i primi rumors riferiscono che il sistema sarà basato su TensorFlow, la machine-learning open source già applicata per favorire l’apprendimento del linguaggio naturale in Google SyntaxNet. Inoltre, il programma verrà supportato da diverse piattaforme come Google Photo, Inbox e Google Translate, che faciliteranno la comprensione dei dati raccolti dal sistema.

Douglas Eck, uno degli ingegneri che lavora nella divisione di Google Brain, ha spiegato che l’obiettivo del progetto è di comprendere se l’Intelligenza Artificiale sia in grado di creare brani musicali o, quanto meno, elementi di arte visiva attraverso l’elaborazione di algoritmi. Chiaramente, il tutto dovrà essere eseguito senza alcun supporto umano: “Stiamo focalizzando l’attenzione, principalmente, su come sfruttare l’apprendimento automatico delle macchine, chiamato “Generative“, per la creazione di interessanti file media. Inoltre, sto lavorando su come implementare tutto ciò all’interno dei giochi. Per esempio, la creazione di arte e musica non sarebbe fine a se stessa, ma potrebbe essere sfruttata per dar vita a un racconto, una storia interessante suddivisa in scene“.

Nel frattempo, voci di corridoio riferiscono di un possibile lancio di un’applicazione che possa mostrare agli utenti i lavori sviluppati da questo software intelligente. In attesa della presentazione ufficiale, vi proponiamo un assaggio di Project Magenta attraverso un video realizzato in occasione del MoogFest 2016.

FONTEEngadget
Articolo precedenteCome velocizzare Android in 6 mosse
Articolo successivoPower Tools: il “coltellino svizzero” di Android