Scarlett Johnansson
Il robot simile a Scarlett Johnansson diventa una realtà

Un robot che somiglia a Scarlett Johansson. Si chiama Mark 1 e, lo si ammetta, qualcuno lo attendeva da tempo. Sì, perchè di robot che avrebbero sostituito bambole per il sesso, aggeggi e ammennicoli vari, ma soprattutto la persona in carne ossa, si parlava da tempo.

L’umanoide in questione, dunque, è stato progettato e costruito a immagine e somiglianza della bella attrice da un certo Ricky Ma, probabilmente un suo fan, che ha investito il proprio tempo a costruire questo progetto inedito sul balcone di casa ad Hong Kong. Il tutto è frutto di un anno e mezzo di lavoro per un investimento pieno di oltre 50 mila dollari. Per il momento, si tratta solo di un prototipo, ma chissà che in futuro non sia possibile sviluppare robot con fattezze facilmente riconducibili a qualche star hollywoodiana, magari su richiesta.

Il robot Mark 1, dicevamo, è molto simile ad una donna. Capelli biondo scuro e occhi azzurri, anche l’outfit non è lasciato al caso: indossa una gonna grigia e un top bianco a maniche lunghe e, probabilmente, ricorda la Johansson in film come Match Point. Ma l’aspetto stupefacente è la sua capacità di creare espressioni facciali molto realistiche e rispondere ad alcuni comandi verbali programmati.

Con il robot è possibile compiere alcuni semplici movimenti delle braccia e delle gambe, oltre a poter girare il capo e chinarsi. Curato nei minimi dettagli, Mark 1 possiede sopracciglia e muscoli attorno agli occhi in grado di rilassarsi a seconda delle espressioni che assume. Mentre gli angoli della bocca le labbra fanno il resto, magari accennando un sorriso o pronunciando semplici parole come “grazie”.

La particolarità che rende Mark 1 molto vicino alla realtà è il fatto che il suo scheletro è stampato in 3D – circa il 70 per cento del corpo – ed è ricoperto di pelle in silicone. Questa avvolge le sue meccaniche ed elettroniche e rende l’insieme armonioso ed equilibrato.

Insomma, se il prototipo dovesse riscuotere il successo atteso, potremmo vedere orde di attrici e cantanti robotizzate. E, nel caso, ciò potrebbe scivolare pericolosamente nel vortice del sesso robotico che non solo la cinematografia paventa.

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