Dati personali
I dati personali sono utilizzati in varie maniere da aziende ed istituzioni, ed il loro impiego ha diverse conseguenze sulla nostra vta

Viviamo in un’epoca in cui i dati personali sono utilizzati per identificarci sia nella nostra vita reale sia in quella virtuale. Un nuovo dibattito sulla loro funzione ha messo in evidenza come questi siano sempre più impiegati da aziende ed istituzioni per fare ipotesi sulla nostra vita ed alterare prodotti e servizi che ci vengo offerti. Gli esempi in questo campo sono innumerevoli, noi ne esaminiamo alcuni tra i più importanti per capire come è cambiato l’uso delle informazioni negli anni e come tutto ciò influisce sulla nostra vita quotidiana.

L’immigrazione

Uno dei fenomeni sociali di maggiore attualità è l’immigrazione e la sua regolamentazione. In una recente conferenza, Ashkan Soltani, ex Chief Technologist della Federal Trade Commission, ha riferito di come i dati siano utilizzati da un software pensato e sviluppato da IBM per accertare e decidere se le persone che arrivano in Europa dalla Siria siano rifugiati o terroristi. Il programma utilizza l’incrocio di più dati per assegnare un punteggio che determina la possibilità per un individuo di essere o meno coinvolto in attività terroristiche. Sebbene l’utilità di un tool di questo genere sia comprensibile, il potenziale di abusi o di errori è chiaro.

Il lavoro

Per spiegare l’imprevedibilità dell’analisi dei dati da parte dei computer, Nicole Wong, ex consulente informatico dell’amministrazione Obama, ha introdotto il concetto di algoritmi con selezione negativa, raccontando l’episodio successo in un importante università degli Stati Uniti che, è stata costretta a sostituire i propri canoni di assunzione computerizzati con altri più tradizionali, dopo essersi resi conto della discriminazione messa in atto dal processo di screening nei confronti delle donne.

Finanziamenti Social e motori di ricerca

Altri esempi di come i dati siano volutamente o inconsapevolmente utilizzati per creare disuguaglianza, sono il recente brevetto messo appunto da Facebook, e i Google ads. Il primo utilizza le generalità personali per determinare in base a delle rappresentazioni grafiche delle vostre relazioni private, la possibilità di ricevere o meno un prestito bancario. Mentre, per quanto riguarda le inserzioni di BigG, uno studio ha dimostrato la difficoltà per una donna che cerca lavoro online di vedere comparire offerte con un salario alto rispetto alle possibilità di quando la ricerca è effettuata da un uomo.

Come ci protegge la legge

La complessità della questione ci sottopone ad enormi sfide da affrontare, e per adesso non siamo stati capaci di trovare una soluzione. La gestione dei dati, ed il loro utilizzo è quasi totalmente affidato alle aziende, poiché la legislazione attuale riscontra enormi difficoltà nello stare al passo con i cambiamenti tecnologici dei nostri giorni. Come conseguenza di tutto ciò, rileviamo un enorme carenza di strumenti per la tutela delle informazioni personali.

Conclusioni

Sarebbe necessario istituire degli elementi che possano tutelare un utilizzo più trasparente ed etico dei dati. Infatti nella situazione attuale l’impatto delle decisioni basato sui dati è nascosto, ma influisce in maniera enorme sulle nostre vite. Pertanto dovremmo considerare collettivamente ciò che vogliamo per l’utilizzo delle nostre informazioni personali e di come vogliamo che queste siano utilizzate.

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