datacenter

Microsoft sarebbe pronta a costruire data center nel profondo del mare e questo consentirebbe sia di risparmiare parecchi dollari che offrire connessioni Internet superveloci in luoghi remoti del pianeta.

Nel 2013, da un’idea di un dipendente che aveva lavorato con i sommergibili della marina militare USA, Microsoft ha iniziato il progetto per sommergere i data center sviluppando il prototipo Leona Philpot.

L’idea è stata molto semplice e soprattutto efficace, infatti, grazie ad una capsula di acciaio contenente un singolo rack in grado di mantenere una temperatura stabile grazie ad un sistema di raffreddamento a base di azoto sotto pressione è possibile immergere il sistema sotto l’acqua all’altezza di circa dieci metri.

Microsoft, server sotto acqua in data center subacquei

I test sono iniziati a largo delle coste della California e grazie ai dati raccolti è stato possibile iniziare il progetto Project Natick. I data center saranno collegati da grandi tubi in acciaio collegati a cavi di fibra ottica posti sul fondale marino che consentiranno di resistere anche gli attacchi degli squali.

Si sta pensando anche di raffreddare l’intero sistema sfruttando le temperature dell’acqua marina. L’acqua potrebbe essere anche sfruttata per produrre l’energia necessaria a tenere attivi tutti i sistemi grazie a delle turbine.

Per costruire una capsula sarebbe necessari solamente 90 giorni. Ora resta solo da valutare quale sarà l’impatto ambientale visto che le onde elettromagnetiche potrebbero dare fastidio ad alcune specie di animali.

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