inquinamento oceani
Entro il 2050 gli oceani saranno un oceano di plastica

Entro il 2050 gli oceani saranno un oceano di plastica. E scusate il gioco di parole. Il triste primato di presenza di detriti di plastica, di contro alla sempre più scarsa presenza di pesci, è stato lanciato dalla Ellen MacArthur Foundation nel World Economic Forum in corso a Davos, in Svizzera.

Per il 2050, dunque, si prevede purtroppo che la produzione di materie plastiche possa subire un picco in salita fino a 1.124 milioni di tonnellate. Secondo gli esperti e le stime recenti, pare che l’utilizzo dei sacchetti di plastica sia aumentato di ben 20 volte nel corso di questi ultimi 50 anni.

Attualmente, i nostri mari e gli oceani contano 165 milioni di tonnellate di plastica. Un pericolo da non sottovalutare perchè, se non si dovesse trovare una soluzione imminente, potrebbero diventare molte di più, fino a duplicarsi o triplicarsi. Diventando, appunto, una quantità ingestibile tra trent’anni, quando addirittura la plastica sorpasserà in numero la quantità di pesci.

Principale indiziata circa un terzo di tutta la plastica utilizzata per gli imballaggi che riesce a sfuggire ad ogni sistema di raccolta. Inoltre, un 40 per cento della plastica prodotta e messa in disuso finisce nelle discariche e, di questa, solamente il 5 per cento è sottoposta ad un processo di riciclaggio.

In totale, a conti fatti, sono 8 i milioni di tonnellate di plastica a finire nelle nostre acque ogni anno. Solo per avere una pallida idea, corrisponde all’equivalente di un camion di rifiuti di plastica ogni minuto. Che va a soffocare la popolazione marina.

Un inquinamento da non sottovalutare per la tutela delle nostre acque e degli oceani. Ma, soprattutto, per la popolazione ittica che potrebbe vedere letteralmente invaso il loro habitat. E, ancora, per tutti quegli animali che si nutrono dei pesci stessi.

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