Cyanogen
Cyanogen sfida Android e iOS e cerca di condurre il proprio sistema operativo a livelli molto elevati.

Cyanogen vuole porsi come il terzo polo dei sistemi operativi per dispositivi mobili, lanciando la sfida ad Android e iOS.

La battaglia dei sistemi operativi per smartphone e tablet prosegue senza alcuna sosta. Anche Cyanogen vuole trovare il suo ruolo di primo piano e sta lavorando su un software in grado di sostituire Android, in collaborazione con due ingegneri provenienti da Amazon e Qualcomm. Il CEO di Cyanogen Kirt McMaster non nasconde le proprie ambizioni, parlando della creazione di un “qualcosa che tutti vogliono”. Riuscirà a competere con i colossi del settore?

Attualmente, Android di Google è la piattaforma operativa per dispositivi mobili maggiormente utilizzata, con una quota di mercato del 78%. Al secondo posto, ecco iOS di Apple con il 18% degli utenti che ne fanno uso. Recentemente, hanno cercato di contrastare questo duopolio Amazon e Samsung, ma con risultati poco soddisfacenti. Adesso è il turno di Cyanogen, azienda rafforzata dalla sua partnership con Qualcomm.

I precedenti tentativi di lanciare nuove piattaforme mobili sono andati male perché gestiti da singole aziende o consorzi, con numerosi ostacoli. Inoltre, nuovi sistemi operativi richiedono forti sforzi dal punto di vista umano ed economico. Tutte difficoltà che Cyanogen ha cercato di aggirare fin dalla sua nascita nel 2009 come open source. La piattaforma è pienamente compatibile con Android, è più personalizzabile e contiene numerose caratteristiche, con un occhio attento alle impostazioni sulla privacy.

Nel 2012, McMaster è riuscito a convincere il fondatore di Cyanogen Steve Kondik a trasformarlo in un business dalle cifre imponenti. Alcune marche in fase di ascesa, quali Micromax in India e Kazam in Europa, hanno scelto di affidarsi al nuovo sistema operativo adeguando i propri prodotti ai mercati specifici, senza più battagliare per i prezzi. Tra gli operatori di telefonia mobile, Telefonica ha partecipato all’ultima campagna di finanziamenti di Cyanogen. Al tempo stesso, anche i social network Facebook e Twitter temono che Android possa garantire a Google un vantaggio sleale nei servizi di telefonia mobile. La piattaforma dei cinguettii ha persino investito in Cyanogen.

Nello scorso mese di aprile, la Commissione Europea ha iniziato ad indagare sui metodi di Android, definiti da McMaster poco leali. Inoltre, gli smartphone alimentati da Cyanogen iniziano ad aumentare e il CEO ha stretto accordi con diverse aziende di livello mondiale, tra le quali Microsoft. Sui nuovi dispositivi verrà introdotto anche il pacchetto di Office. Il successo non è assicurato a causa dei rischi economici derivanti da un’iniziativa di questo tipo, ma McMaster non si ferma. Non vuole sostituire i servizi di Google, ma creare una valida alternativa a parità di condizioni. Potrebbero essere inserite nuove proposte interessanti, come ad esempio il collegamento diretto tra tutti i servizi forniti da Cyanogen. Vediamo cosa succederà nei prossimi mesi.

VIAEconomist
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