trasmissione quantistica
LASER” di 彭家杰Opera propria. Con licenza CC BY 2.5 tramite Wikimedia Commons.

Trasmissioni quantistiche oltre la Terra sfruttando i satelliti, questo il sogno ad occhi aperti del gruppo QuantumFuture dell’Università di Padova iniziato nel 2003 e che oggi ha visto per la prima volta la luce.

Ancora una volta l’ingegno italiano si è distinto nel mondo pur con le difficoltà legate alla scarsità di fondi a cui devono fare fronte i ricercatori delle Università italiane. La meccanica quantistica è una branca della fisica relativamente giovane e che può portare a grandissime scoperte e utilizzazioni una volta si avranno le conoscenze e gli strumenti tali da poter sfruttare questa parte discreta della materia.

In un mondo perennemente connesso la scoperta dell’Università avrà effetti sulla sicurezza dei dati i quanto i fotoni (quanti di luce) reagiscono in modo particolare al sistema binario rispondendo agli 0 e 1 in modo molto più complicato di quanto possano fare i sistemi attualmente utilizzati.

I ricercatori diretti da Paolo Villoresi, docente di Fisica del Bo, hanno utilizzato un sistema di laser-ranging, per la misura della velocità della luce, e il telescopio di Matera, analizzando poi i dati in laboratorio a Padova. Da Padova sono stati in grado di inviare una trasmissione quantistica fino ad un satellite posto a 1.700 km dalla Terra superando anche il limite del nostro pianeta, cosa non semplice visto lo strato di plasma che ricopre l’atmosfera e che blocca (in un certo range) anche le trasmissioni, ad esempio, al rientro degli shuttle.

Dunque il sogno è divenuto realtà anche se la ricerca è solo all’inizio e vede concorrenti agguerriti come quelli cinesi che, molto più lungimiranti, sono pronti a investire cifre di due ordini di grandezza maggiore degli italiani. Come sempre in questo Paese, per i ricercatori universitari la vita non è semplice e nonostante questo riescono a fare scoperte uniche, pensate cosa potrebbero fare se fossero supportati in modo adeguato dallo Stato.

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