google

Google stanzia 150 milioni di euro in tre anni per l’editoria europea, l’accordo dovrebbe mettere pace tra il colosso di Mountain View e la stampa europea e va sotto il nome di Digital News Initiative.

Sembra essere giunta al termine la disputa tra il motore di ricerca Google e la stampa europea con la DNI, acronimo per Digital News Initiative, che porta agli editori europei 150 milioni di euro in tre anni stanziati da Mountain View per una serie di iniziative volte a migliorare la pubblicazione digitale.

L’accordo è stato stipulato tra Google e Les Echos (Francia), Faz (Germania), The Financial Times (Regno Unito), The Guardian (Regno Unito), Nrc Media (Paesi Bassi), El Pais (Spagna), La Stampa (Italia) e Die Zeit (Germania), oltre ad associazioni di giornalismo quali l’European Journalism Centre (Ejc), il Global Editors Network (Gen), l’International News Media Association (Inma).

L’intento del Dni è quello di premiare il giornalismo di qualità e di aiutare le testate a posizionarsi meglio sul motore di ricerca da cui arriva il 90% del traffico, in particolare dal famoso Google News che è stato chiuso in Spagna e che è stato a rischio anche nel nostro Paese. I termini dell’accordo a noi poveri mortali non sono noti e nemmeno si comprende perché debbano essere incluse solo alcune testate e non tutte nelle iniziative del Dni.

Uno degli obiettivi è quello di garantire a chi fa giornalismo serio ed impegnato di non essere confuso con chi fa notizia spicciola e magari anche copiando le testate più importanti ottenendo anche visibilità su Google News, cosa che ad oggi è pratica comune. Il primo attore a commettere errori è proprio Google che in Google News inserisce in prima pagina e in evidenza articoli che non rispettano le sue linee guida e magari chi è a non rispettare tali linee guida è il secondo attore in gioco, le testate giornalistiche.

Di certo c’è una disparità di trattamento da parte di Google, non è detto che chi scrive per un giornale automaticamente è in grado di realizzare contenuti migliori di chi scrive per piccole realtà. Anzi, chi scrive per piccole realtà è molto più attento e magari anche preparato proprio perché ogni giorno deve combattere contro colossi che hanno a disposizione più risorse in termini di persone e in termini di soldi. Questo credo sia il più grande errore che è stato commesso con Google News.

Soprattutto in Italia il giornalismo è ancora legato alla carta stampata e per nulla cosciente di quello sul web che sono due cose molto diverse. La carta credo, e spero, esisterà sempre, il giornalismo sul web è ben altra cosa, saper scrivere è solo uno dei fattori importanti ma ci sono altri fattori di parimenti importanza da dover tenere in considerazione e conoscere.

Che la Digital News Initiative serva ai giornalisti della carta stampata per imparare come si scrive sul web, di tecnologia o di qualunque altra cosa? Probabile, lo spero, mi auguro che sia così e che tutto questo non sia solo un modo per mettere la parola fine sulle questioni tra gli editori europei e Google. Si sa il dio denaro mette tutti d’accordo, almeno fino a quando le casse saranno piene.

Articolo precedenteElephone P5000: la recensione dello smartphone con batteria da 5’350 mAh
Articolo successivoSamsung Galaxy S6: 10 ragioni che lo rendono migliore di LG G4