5530d0ae35704bb01bcd18b1

Un report proveniente direttamente dal GAO (un ufficio del governo americano) ha rivelato una verità preoccupante sugli aerei di nuova generazione.

Gli aerei di recente costruzione sono frutto della più avanzata tecnologia. Gli apparecchi sono in grado di offrire tutti i comfort ai passeggeri, inclusa la connessione ad Internet WiFi. Ed è proprio questo il problema: il cockpit (la cabina di pilotaggio) è anch’esso connesso ad Internet e sfrutta la medesima rete che viene offerta ai passeggeri.

A proteggere la connessione del cockpit ci sarebbero soltanto dei firewall che, come viene sottolineato nel rapporto, sono solamente dei software e come tali è possibile hackerarli.

Una semplice connessione USB potrebbe essere sufficiente per sabotare l’aereo

Nel dettagliato rapporto sono riportati esempi pratici su quello che potrebbe accadere con una vulnerabilità così grande. Un informatico che ha la possibilità di collegare il suo PC ad una delle porte USB disponibili sull’aereo potrebbe senza troppi problemi forzare il firewall ed arrivare a manomettere il pilotaggio dell’aereo, il sistema di allarme e quello di navigazione. 

Ma non è tutto, il sabotaggio si può fare anche dal suolo poiché le coperture WiFi sono ad ampio raggio ed ovviamente arrivano anche a terra finché gli aerei sono ad una certa distanza.

In più i software utilizzati nei modernissimi cockpit sono vulnerabili ad alcuni dei più comuni virus che colpiscono normalmente i PC.

Il FAA, l’agenzia federale dell’aviazione americana, ha dichiarato che il contenuto del rapporto sarà preso molto sul serio poiché anche loro lavorano da parecchio tempo sulle minacce informatiche legate ai progressi informatici.

Gli aerei vulnerabili al problema, come accennato, sono quelli più recenti. Quelli prodotto fino a 15-20 anni fa non sono interessati dalla minaccia.

I modelli “incriminati” dal rapporto sono il Boeing 787 Dreamliner e gli Airbus A380 e A350.

Un portavoce di Dreamliner, interrogato dal FAA dopo aver preso visione del rapporto, ha spiegato che non c’è da temere perché il loro team è sempre al lavoro per garantire la massima sicurezza sui loro aerei e che il rischio è insussistente. Tuttavia, il portavoce si rifiuta di dare spiegazioni sulle misure adottate perché sarebbe controproducente.

Il rivale americano Boing ha invece semplicemente dichiarato che “non è possibile in nessun modo cambiare il piano di volo del computer di bordo senza il consenso del pilota”. Molto vaga e poco rassicurante come dichiarazione.

Non sappiamo se le compagnie sono realmente consapevoli e sicure di quello che dichiarano ma, le fonti del rapporto sono le autorità americane e non l’ultimo dei complottisti che alimenta le sue fantasie.

Come stanno realmente le cose è difficile saperlo, possiamo solo sperare che, quando questi nuovi aerei saranno più diffusi, il problema sarà già stato risolto.

FONTELa Libre
Articolo precedenteOssitocina: quando l’amore di un cane è questione di scienza
Articolo successivoGoogle: il “pesce d’aprile” 2015 gli è costato una falla nel sistema di sicurezza